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REPERTI ARCHEOLOGICI romani a Utica

 

  REPERTI ARCHEOLOGICI ROMANI A UTICA

Statuetta in bronzo che raffigura Mercurio. Praticamente nudo, con un semplice mantello sulle spalle, col cappello alato in testa, questo dio del commercio e dei viaggiatori tiene una borsa in mano. Datazione incerta. Statuetta in bronzo che raffigura Cerere. La dea, che è ingentilita da un diadema, tiene in mano il corno della abbondanza da dove fuoriescono numerosi frutti. Attualmente è al Museo del Bardo Testa di Ercole coronata eseguita in pietra. Datazione incerta. Attualmente è al Museo del Bardo

Statuetta in bronzo di Mercurio               Statuetta in bronzo di Cerere                  Testa di Ercole coronata in pietra

 

Statuetta che raffigura una donna, forse una madre, che porta un bambino sulle spalle. Datazione incerta. Attualmente è al Museo del Bardo.  Testa di donna senza nome, senz'altro una semplice popolana. La sua acconciatura sembra un nido d'api ed è per lo meno originale. Datazione incerta. Attualmente è al Museo del Bardo Questo magnifico mosaico rappresenta Diana cacciatrice in mezzo a una tavola inquadrata in una treccia a doppia spira. La dea, che indossa un corto vestito, ha la capigliatura raccolta da in chignon e sembra pronta a scoccare una freccia verso una gazzella che sta brucando tranquillamente delle foglie d'acacia. Opera del III sec. d. C. Attualmente è al Museo del Bardo.

Statuetta di donna o madre          Testa di donna con acconciatura a nido d'api         Mosaico con la cacciatrice Diana

Basilica cristiana di età bizantina

 

 

Anello aureo

 

 

 

Anello fatto da due aurei riuniti da un filo mediano filigranato e ornato da una rosa. Composto in bronzo placcato d'oro questo gioiello è stato trovato nella necropoli di Utica.

Produzione di fine IV sec. a. C. Attualmente è al Museo del Bardo.

Torre nella cittadella bizantina

 

 

Mosaico di Venere

dalla cosiddetta Casa di Cartone

 

 

 

Pannello di mosaico pavimentale: vi si vede Venere con la testa acconciata con un diadema seduta su una roccia ai piedi di un albero e di una colonna. Guardando con passione, la dea volge lo sguardo in direzione dei tre amori che, non lontano, si stanno dedicando a dei giochi. Con un gesto della mano sembra invitarli alla calma.

Proviene dalla Casa di Catone e risale alla fine del II inizio del III secolo d. C. Attualmente è al Museo del Bardo.