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I Coadiutori di Cassago

Il coadiutore Piero Pini

Il coadiutore don Piero Pini

 

DON PIERO PINI

di Pozzi Sandro

 

 

 

Fu Coadiutore a Cassago Brianza dal 1938: novello sacerdote don Pietro Pini di Gerenzano successe al sacerdote Luigi Cazzaniga.

Di lui scrisse don Giovanni Motta:

"Sono anni importanti quelli in cui gli toccò di assistere il vecchio parroco don Enrico Colnaghi, nè si deve negare che gli mancassero le doti: buona intelligenza di animo, operosità, avvedutezza che tralignò un po' in preoccupazioni umane, talchè un tempo apparve più che l'uomo del Signore il cosciente diplomatico: in tale stato si accaparrò buoni appoggi esterni, ma gli venne meno il coraggio interno: di sua volontà rifiutò di divenire parroco sul luogo nonostante avesse buoni e sollecitatori appoggi.

Il 25 aprile 1945 lo trovò in posizione di grande responsabilità: ma forse anche il suo animo non era preparato alla tragicità che in questa zona presero gli avvenimenti: il movimento dei 22 morti del Bulciaghetto stanno a dimostrare un entusiasmo giovanile, ma una grande deficienza di responsabilità la cui quota parte è difficile distribuire in giusta misura. Mi preparò una bella entrata, ma forse io non sapevo misurare questa vistosità di festa e non gli seppi creare una dimostrazione esterna di riconoscenza, quale forse si esigeva: ma il mio cuore era puro e sicuramente riconoscente, come lo è ancora. Però, a mio parere, se fosse diventato parroco sia pure altrove sarebbe stato meglio anche per questa parrocchia. In data 23 novembre 1946 con decreto di Sua Eminenza il Cardinale A. Ildefonso Schuster Arcivescovo di Milano don Piero Pini, coadiutore dal 1938, fu nominato Vicario Spirituale fino al 1948."

 

Il ritratto che emerge dalla descrizione di don Motta non è riconoscente nei confronti di un coadiutore che la ha preceduto nella conduzione della Parrocchia e lo si descrive come una persona che non ha il coraggio di prendere le proprie responsabilità.

 

Altre fonti descrivono l'episodio di Bulciaghetto in termini meno perentori di quelli usati da don Motta, e seppure con qualche enfasi, riconoscono a don Pini un ruolo alquanto diverso o comunque ben più articolato nello sviluppo delle vicende di guerra connesse alla resistenza partigiana in Brianza. Un racconto che tratta del "Corpo volontari della Libertà, Brigata G. C. Puecher" con qualche particolare decisivo riporta i fatti con un numero di dettagli che apre qualche squarcio nella lettura degli eventi. Colpiscono i riferimenti a don Pietro Pini che sono importanti per capire la tempra dell'uomo.

Di Don Pini anzitutto si riferisce che: "A Cassago, gli otto clandestini della vigilia, ch'erano stati da tempo organizzati dal Rivolta con l'aiuto di Don Pietro Pini, sono oggi diventati miracolosamente una settantina di uomini bene catechizzati, ben decisi ed anche discretamente armati grazie alle due compiacenti colonne lasciatesi fermare a Bulciago."

Un secondo riferimento al ruolo di Don Pini viene accennato nell'episodio che segue allo scontro bellico: "Chi adesso arriva al crocicchio è colpito dalla quiete che vi regna. Poch'anzi vi è sceso don Pietro Pini di Cassago chiamato per un ferito ed è stato accolto a fucilate; vi sono scesi, da Bulciago, quattro giovani desiderosi di recare aiuto: incappati nei mussoliniani sono stati freddamente stesi a terra."

Dunque don Pini partecipò in prima persona alla resistenza.

Don Pietro Pini rifiutò di diventare Parroco di Cassago Brianza dopo la morte del parroco Don Enrico Colnaghi morto nel 1948: "Dal 1907 al 1948 fu parroco di Cassago don Enrico Colnaghi. Don Colnaghi avrà la gioia di celebrare i suoi 50 anni di sacerdozio nel 1940 nonostante la salute incominciasse a venir meno. Divenuto quasi cieco, lasciò progressivamente l'amministrazione della parrocchia al coadiutore don Pini. Dopo un intervento chirurgico per appendicite le sue condizioni peggiorarono rapidamente e il 5 febbraio 1948 morì a 83 anni tra il rimpianto dei parrocchiani, (omissis) per la sua vicinanza spirituale nei momenti difficili che colpirono la sua gente in ben due guerre mondiali."

 

 

Dal Notiziario Parrocchiale aprile 1990

"Il 26 marzo 1990 nella sua casa natale di Gerenzano è morto don Piero Pini. Nato a Gerenzano il 23 dicembre 1913, è stato ordinato sacerdote l'11 giugno 1938 nel Duomo di Milano dalle mani del card. Schuster. E' stato inviato come coadiutore a Cassago nel giugno del 1938 dove ha svolto il ministero sacerdotale per 10 anni. Giovane brillante, pieno di entusiasmo sacerdotale ha messo tutte le sue forze e le sue capacità al servizio della nostra comunità. Erano anni difficili e di miseria dove cinque lunghi anni di guerra hanno caratterizzato tutta la vita di una comunità. Gli esempi più edificanti della sua pietà e del suo zelo, il dinamismo, la costante febbre di azione che nel suo cuore ardeva, sono stati elementi determinanti della sua azione pastorale nella nostra parrocchia di Cassago che ha irrobustito la gloriosa tradizione apostolica ed elevato la prestigiosa missione.

Il parroco don Enrico Colnago, anziano e quasi cieco, ha avuto in don Piero un valido collaboratore di cui ne è stato anche Vicario negli ultimi anni della sua vita. Gli Oratori, la varia Associazioni di ispirazione cristiana hanno avuto in lui una guida sicura e i giovani, specialmente attraverso la direzione spirituale, si sono formati ad una coscienza cristiana che li ha portati ad affrontare i grossi problemi della vita con l'entusiasmo di chi era cosciente che, in in un periodo di grande transizione e mutamenti radicali, doveva portare in tutti i campi un esempio di grande fedeltà alla Chiesa.

Molte cose legate alla figura di questo sacerdote si potrebbero dire, ma lo spazio non lo consente. Vogliamo ricordarlo alla popolazione di Cassago come un esempio di grande sacerdote, umile, fedele, attento ai problemi della parrocchia, dei giovani che erano le sue anime predilette, per gli ammalati ai quali non lasciava la sua presenza e il suo conforto, ai sofferenti specialmente durante la guerra in cui molte famiglie erano provate dal dolore.

Con la morte del parroco don Enrico Colnago nel 1948, don Piero dopo una sofferta rinuncia ad essere parroco di Cassago, veniva trasferito a Sesto san Giovanni dove rimase fin o al 1957.

Nominato Prevosto a san Michele di Busto Arsizio rimase fino al 1975 trasferendosi in seguito preso la Casa S. Giuseppe di Varese. Nel 1983 per ragioni di salute risiedette a Gerenzano dove morì dopo una lunga sofferenza morale e fisica accettata e sofferta per sette lunghi anni. Al suo funerale ci siamo uniti tutti nella preghiera, e il Signore conceda a don Piero che per suo dono ha esercitato nella nostra parrocchia di Cassago le primizie sacerdotali, la pace senza tramonto con coloro i quali hanno raggiunto in Dio la gioia eterna."