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Crippa Silvano: Monica e il giovane agostino

Agostino e la madre Monica, opera di Silvano Crippa (1994)

Monica e il giovane Agostino a Cassiciaco

opera di Silvano Crippa (1994)

 

 

 

SILVANO CRIPPA

Pinacoteca Associazione S. Agostino a Cassago Brianza

1994

 

Monica e il giovane Agostino a rus Cassiciacum

 

 

 

Stupenda interpretazione di Monica e del giovane Agostino durante il loro soggiorno a Cassiciaco. L'autore tratteggia in profondità l'estasi che coglie madre e figlio nel loro percorso di avvicinamento alla verità cristiana.

Intenso, dolce, tenace è l'espressione del viso di Agostino che già intravede il suo incontro la bellezza del Cristo: amorevole, soddisfatto, gioioso è il volto di Monica che vede coronato il suo sogno di riportare il figlio nella Chiesa cattolica.

 

Al termine delle vacanze vendemmiali avvertii i Milanesi di provvedersi un altro spacciatore di parole per i loro studenti, poiché io avevo scelto di passare al tuo servizio e non ero più in grado di esercitare quella professione per la difficoltà di respirare e il male di petto.

AGOSTINO, Confessioni 9, 5, 13

 

Il dolor di petto mi ha fatto abbandonare l'insegnamento, sebbene già, anche senza tale evenienza, stessi tentando di rifugiarmi nella filosofia. Mi condussi subito nella villa del nostro buon amico Verecondo. Dovrei dire col suo consenso ? Conosci bene la sua schietta generosità verso di tutti, ma particolarmente verso di noi. Ivi discutevamo assieme gli argomenti che ritenevamo giovevoli. Eravamo ricorsi all'impiego dello stilo per raccogliere tutti gli interventi perché il sistema giovava alla mia salute.

AGOSTINO, De Ordine 1, 2, 5

 

Il tredici novembre ricorreva il mio compleanno. Dopo un pranzo tanto frugale che non impedì il lavoro della mente, feci adunare nella sala delle terme tutti coloro che non solo quel giorno ma ogni giorno convivevano con me. S'era presentato come luogo appartato, adatto all'occorrenza. Partecipavano e non ho timore di presentarli per ora con i soli nomi alla singolare tua benevolenza, prima di tutto mia madre, ai cui meriti spetta, come credo, tutto quello che sto vivendo, Navigio mio fratello, Trigezio e Licenzio miei concittadini e discepoli. Volli che non mancassero neanche Lastidiano e Rustico, miei cugini, sebbene non avessero frequentato neppure il maestro di grammatica. Ritenni che il loro buon senso fosse sufficiente all'argomento che intendevo trattare. Con noi era anche mio figlio Adeodato, il più piccolo di tutti. Egli ha tuttavia un ingegno che, salvo errore dovuto all'affetto, promette grandi cose.

AGOSTINO, De Beata Vita 1, 6

 

Quando ricorderò tutti gli avvenimenti di quei giorni di vacanza? Non li ho però dimenticati, né tacerò la durezza del tuo flagello e la mirabile prestezza della tua misericordia. Mi torturavi allora con un male ai denti. Quando si aggravò tanto che non riuscivo a parlare, mi sorse in cuore il pensiero di invitare tutti i miei là presenti a scongiurarti per me, Dio di ogni salvezza. Lo scrissi sopra una tavoletta di cera, che consegnai loro perché leggessero, e appena piegammo le ginocchia in una supplica ardente, il dolore scomparve. Ma quale dolore? O come scomparve? Ne fui spaventato, lo confesso, Signore mio e Dio mio, perché non mi era mai capitato nulla di simile da quando ero venuto al mondo. S'insinuarono così, nel profondo del mio essere, i tuoi ammonimenti, e giulivo nella fede lodai il tuo nome. Quella fede tuttavia non mi permetteva di essere tranquillo riguardo ai miei peccati anteriori, perché non mi erano stati ancora rimessi mediante il tuo battesimo.

AGOSTINO, Confessioni 9, 4, 12

 

Scrisse allora a S. Ambrogio per sapere quali libri dovesse leggere per meglio istruirsi nella fede, e il santo gli mandò le profezie di Isaia che preannunzia il vangelo e fu quasi il precursore dell' Apostolo delle genti. Egli dapprincipio non comprese le parole del profeta, ed Ambrogio gli disse di rileggerle dopo che avesse meglio approfondite le Sacre Scritture.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Dipinto a olio del 1994.

Attualmente il dipinto, donato dall'autore, è conservato nella Pinacoteca dell'Associazione S. Agostino  a Cassago.