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PITTORI: Zanter Gustave

Scene della vita di sant'Agostino

Scene della vita di sant'Agostino

 

 

ZANTER GUSTAVE

1956

Hosingen, chiesa di san Nicola

 

Scene della vita di sant'Agostino

 

 

 

La finestra, la cui vetrata presenta questa moderna raffigurazione di sant'Agostino, che si sviluppa su più temi legati alla sua vita, si trova nella chiesa di san Nicola ad Hosingen in Lussemburgo.

La storia della chiesa segue il succedersi degli avvenimenti che hanno segnato la nascita del Granducato di Lussemburgo. Fu nell'anno 963 che avvenne uno scambio tra il conte Sigfrido di Lussemburgo e l'abbazia di Saint-Maximin a Treviri sul Bock in base al quale sui resti di un castellum romano chiamato Lucilinburhuc, Siegfried poté costruire un castello, attorno al quale, nel corso dei secoli, si sviluppò una città fortezza quasi imprendibile.

Nel 1354 la contea del Lussemburgo fu trasformata in ducato del Sacro Romano Impero e con l'estinzione della dinastia dei Conti di Lussemburgo, il territorio del Granducato viene integrato nello Stato borgognone di Filippo il Buono, per poi passare agli Asburgo di Spagna assieme ai Paesi Bassi spagnoli.

La figura di Agostino si innesta un un quadro molto più ampio dove compaiono vari episodi della sua vita. In questa vetrata realizzata nel 1956 da Gustave Zanter vengono ricordati i rapporti fra Agostino ed Ambrogio, fra Agostino e la madre Monica, fra Agostino e la sua ricerca del mistero della Trinità, fra Agostino e i suoi discepoli e seguaci. Nella fascia superiore Agostino è di fronte ad Ambrogio, che, come un maestro, lo sta educando. I loro legami furono così forti nel periodo del soggiorno milanese da indurre Agostino a chiedere e ricevere il battesimo cristiano. Qui il santo, identificato dal cartiglio S. AUGUSTINUS, è stato raffigurato come vescovo, in una condizione ben più tarda del suo incontro con Ambrogio. E' vestito da vescovo, con la mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la sinistra indica un passo di un libro.

Al centro della vetrata campeggia la figura del santo che con la mano sinistra regge un cuore, tipico simbolo iconografico agostiniano, che vuole esprimere il suo amore per Dio. A destra si nota la figura di S: MONICA, sua madre che cercò in tutti i modi di accompagnarlo alla conversione e al battesimo. A sinistra si notano religiosi in preghiera che invocano il santo.

Nella fascia inferiore a sinistra sono stati probabilmente raffigurate le persone che seguono la sua regola, mentre a destra, un giovane Agostino, al di qua di un corso d'acqua, osserva un fanciullo che versa dell'acqua con una conchiglia. Vi è qui un chiaro riferimento alla leggenda medioevale che lo vede protagonista della ricerca del mistero della Trinità.

 

 

Gustave Nicolas Zanter

Attivo dalla metà del Novecento, varie sue opere sono conservate nelle chiese del Granducato di Lussembrugo. Zanter (1916-2001) ha studiato Belle Arti a Liegi, acquisendo il diploma di pittore su vetro e fusione a piombo. Ha creato un proprio laboratorio di lavorazione del vetro a Lussemburgo.

Sue opere sono conservate a Trintange (chiesa della Immacolata Concezione), a Boulaide (chiesa del Sacro Cuore), a Untereisenbach (chiesa di Saint-Willibrord), a Machtum (chiesa di Saint-Joseph). a Lussemburgo Weimerskirch (chiesa di san Martino), a Hachiville (chiesa di san Martino), a Reisdorf (chiesa di san Bartolomeo), a Rollingen (chiesa di san Appoline), a Luxembourg-Merl (chiesa di san Gengoul), a Tuntange (chiesa dei santi Pietro e Paolo), a Berdorf, Pfäffikon, Rolleng, Housen, Uewerkuer, Esch-sur-Alzette, Echternach, Berna. Ha realizzato anche mosaici a Kräizwee, Differdange e nella cappella del sacro Cuore nel convento di Boulevard d'Avranches.