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CICLo AGOSTINIANo della VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

Agostino insegna a Tagaste, immagine tratta dalla Vita sancti Augustini

Agostino insegna a Tagaste

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

Agostino insegna a Tagaste

 

 

 

In questa occasione Agostino assume la fisionomia che lo accompagnerà in tutte le scene successive. Seduto su una cattedra, col libro aperto, spiega tra l'ammirazione degli studenti, qui raffigurati nelle tre classi di insegnamento: l'infantile, la media e le superiori. Nel manoscritto di Boston non si ritrova un particolare presenta nella Historia berlinese: fra gli adulti non si notano i due portano il cappello appuntito tipico degli eretici e dei pagani.

La scritta introduttiva recita: IBI AUGUSTINUS UN SUA CIVITATE TAGATENSI DOCUIT GRA<M>ATICAM SUOS DISCIPULOS. HOC EX QUARTO CONFESSIONUM. CAPITULUM VIII.

 

Alipio, nativo del mio stesso paese e figlio di genitori colà eminenti, era più giovane di me, e infatti era stato alunno, alla mia scuola nei primi tempi del mio insegnamento a Tagaste e poi a Cartagine.

AGOSTINO, Confessioni 6, 7, 11

 

In quegli anni insegnavo retorica: vinto cioè dalla mia passione, vendevo chiacchiere atte a vincere cause. Tuttavia preferivo, Signore, tu sai, avere allievi buoni nel vero senso della parola, e a loro senza inganno insegnavo inganni utili non a perdere un innocente, ma a salvare talvolta un reo. E tu, Dio, di lontano vedesti vacillare sul viscidume la mia buona fede ed emettere tra denso fumo qualche sprazzo di luce. Io la offrivo nel mio insegnamento a persone che amavano la vanità e cercavano la menzogna, senza essere diverso da loro. Ancora in quegli anni tenevo con me una donna, non posseduta in nozze, come si dicono, legittime, ma scovata nel vagolare della mia passione dissennata; una sola, comunque, e a cui prestavo per di più la fedeltà di un marito. Sperimentai tuttavia di persona in questa unione l'enorme divario esistente fra l'assetto di un patto coniugale stabilito in vista della procreazione, e l'intesa di un amore libidinoso, ove pure la prole nasce, ma contro il desiderio dei genitori, sebbene imponga di amarla dopo nata.

AGOSTINO, Confessioni, IV, 2, 2