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CICLo AGOSTINIANo del Ms. 1483 di Boston

Agostino fa appendere i salmi penitenziali nella sua camera dalla Vita sancti Augustini

Agostino fa appendere i salmi penitenziali nella sua camera

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

 

Agostino fa appendere i salmi penitenziali

 

 

 

La scena descrive il periodo in cui Agostino fa appendere i Salmi penitenziali nella sua camera, poiché si rende conto di essere giunto alla fine della sua vita. La scena ha una insolita vitalità: il santo è seduto nel suo letto all'interno di una piccola camera. Indossa il saio nero dei monaci eremitani e nel contempo porta in testa la mitra. Appoggia la schiena allo schienale del letto e tiene mani giunte in preghiera sul petto. Sullo sfondo si vede un piccolo ripiano dono sono stati deposti dei libri, di cui uno aperto, forse a indicare i salmi penitenziali che fece appendere per poterli leggere. Dinanzi a lui è appena entrato un giovincello dai capelli lunghi e riccioluti che con un gesto della mano sembra indicargli di bere dalla bottiglia che porta con sè e che ha alzato con la mano sinistra quasi volesse versarne il contenuto in un bicchiere.

Fuori, sull'entrata alla camera, un altro personaggio sembra quasi trattenere un monaco in preghiera che preme per poter entrare. L'arredamento della camera è molto semplice, anzi., oltre al letto e ai libri non v'è praticamente null'altro. Solo una coperta rossa assicura una certa vivacità al grigiore dell'ambiente ricco per la presenza di Agostino.

Il testo riporta:

Ibi sanctus Augustinus intelligens dissolucionem sui corporis inminere, septem psalmos penitenciales scribi fecit ipsosque in lectul contra parietem positos decumbens legebat ac iugiter lacrimas fundebat; et ut Deo vacaret liberius et eius intencio a nullo impediri posset. ante decem dies sui exitus nullum ad se ingredi precepit, nisi cum medicus ingrederetur uel cum refeccio uel aliud necessarium portaretur. Hoc Possidonius. Capitulum CXI.

 

Possidio racconta nella sua biografia di Agostino, che il santo, sentendosi ormai prossimo alla fine, abbia voluto che venissero appesi davanti a lui i salmi penitenziali perchè potesse leggerli fino alla fine. Siamo nel 430 d. C. in pieno assedio della città da parte dei Vandali: Agostino non ha abbandonato i suoi fedeli e fino alla fine vuole dare una testimonianza della sua grande fede.

 

31. 1. Quel sant'uomo, nella lunga vita che Dio gli aveva concesso per l'utilità e il bene della santa chiesa (infatti visse 76 anni, e circa 40 anni da prete e vescovo), parlando con noi familiarmente era solito dire che, ricevuto il battesimo, neppure i cristiani e i sacerdoti più apprezzati debbono separarsi dal corpo senza degna e adatta penitenza.

31. 2. In tal modo egli si comportò nella sua ultima malattia: fece trascrivere i salmi davidici che trattano della penitenza -sono molto pochi - e fece affiggere i fogli contro la parete, così che stando a letto durante la sua infermità li poteva vedere e leggere, e piangeva ininterrottamente a calde lacrime.

31. 3. Perché nessuno disturbasse il suo raccoglimento, circa dieci giorni prima di morire, disse a noi, che lo assistevamo, di non far entrare nessuno, se non soltanto nelle ore in cui i medici entravano a visitarlo o gli si portava da mangiare. La sua disposizione fu osservata, ed egli in tutto quel tempo stette in preghiera.

31. 4. Fino alla sua ultima malattia predicò in chiesa la parola di Dio ininterrottamente, con zelo e con forza, con lucidità e intelligenza.

POSSIDIO, Vita Augustini, 31, 1-4