Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > Ms. 1483 di Boston > Simpliciano dà monaci ad Agostino

CICLo AGOSTINIANo della VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

Simpliciano accorda dei monaci ad Agostino, immagine tratta dalla Vita sancti Augustini

Simpliciano accorda dei monaci ad Agostino

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

Simpliciano accorda dei monaci ad Agostino

 

 

 

Il Simpliciano di questa scena non ha più niente a che fare con quello delle altre scene. Non è più anziano con la lunga barba, ma d'aspetto giovanile. Simpliciano è in piedi con la testa coperta da un cappello mentre indossa una tonaca nera. Ad ogni lato tre fratres inginocchiati gli prendono le mani. Agostino figura nel gruppo di destra ed è contraddistinto da un cappello in testa.

Ibi sanctus Simplicianus cognoscens sanctum propositum Augustini uotum suum exaudiuit et XII fratres viros religiosos, videlicet Anastasium, Fabianum, Seuerum, Nicholaum, Dorotheum, Ysaac, Nicostratum, Paulum, Cirillum, Stephanum, Jacobum et Vitalem pauperculum paterne tradidit.

 

Ibi Augustinus assumptis secum pia matre Monica, Deodato filio suo fratribus illis et amicis suis karissimis, videlicet Alippio et Ponciano, ad Affricam proficiscendi iter arripuit.

 

Secondo Enrico di Friemar Agostino fu frate eremitico fin dal suo battesimo, giacché allora "S. Ambrogio lo rivestì dell'abito nero e lo cinse con la cintura". Prosegue dicendo che "rimase a Milano per circa un anno con l'abito eremitico per essere meglio istruito nella fede cattolica dai beati Ambrogio e Simpliciano."

In questa occasione avrebbe chiesto aiuto a Simpliciano perchè lo provvedesse di monaci che lo seguissero in Africa per fondare monasteri e ripetere laggiù l'esperienza eremitica milanese. L'episodio narrato da Enrico di Friemar nel XIII secolo deriva forse da una tradizione leggendaria medioevale più antica: certamente costituì il supporto e la giustificazione per le relative scene che comparvero nella iconografia agostiniana.

 

Simpliciano fu arcivescovo di Milano dal 397 al 401, succedendo nella cattedra episcopale a sant'Ambrogio. Il legame tra san Simpliciano e sant'Ambrogio fu sempre molto forte: Ambrogio, quando ancora stava preparandosi a ricevere il battesimo, incaricò il sacerdote Simpliciano di completare la sua istruzione religiosa. San Simpliciano svolse lo stesso ruolo nell'esperienza religiosa di Agostino da Ippona, che grazie a lui fu spinto alla conversione definitiva.

Il rapporto tra i due fu sempre costante e attivo anche sotto l'aspetto intellettuale ed epistolare, in particolare da quando Agostino si trasferì nella propria sede episcopale africana di Ippona. Simpliciano viene ricordato essenzialmente per essere stato un gran catechista, nato da genti cristiane e cristiano egli stesso per tutta la propria vita. Dopo diversi anni impegnati negli studi classici e nei viaggi, venne ordinato sacerdote, divenendo rinomato sacerdote autore di conversioni da quando riuscì a cristianizzare la fede dell'intellettuale Gaio Mario Vittorino. Fu sant'Ambrogio stesso, morendo il 4 aprile 397, a volere Simpliciano come suo successore, sebbene egli avesse quasi ottant'anni, dando vita a un episcopato di appena quattro anni, di cui si hanno poche notizie.