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CICLo AGOSTINIANo di Giovan Pietro Da Cemmo a Cremona

Gli affreschi con i Dottori della Chiesa in S. Agostino a Cremona

Gli affreschi con i Dottori della Chiesa in S. Agostino a Cremona

 

 

GIOVAN PIETRO DA CEMMO

1498-1504

Cappella del SS. Sacramento in S. Agostino a Cremona

 

Episodi della Vita di sant'Agostino

 

 

 

Gli affreschi della cappella del Sacramento nella chiesa di S. Agostino a Cremona furono a lungo attribuiti a Altobello Meloni. Ma la critica moderna li attribuisce a Giovanni Pietro da Cemmo, un artista bresciano che li eseguì fra il 1498 e il 1504. Si sono conservate solo otto scene. Giovanni Pietro da Cemmo fu molto attivo in Val Camonica e fu apprezzato soprattutto per lo spirito religioso.

Decorò la Biblioteca degli Eremitani a Brescia. Egli, quando dipinge la Vita di Agostino, non è un innovatore, ma si segue lo stile del gotico tardivo con qualche intuizione del nuovo gusto rinascimentale. I colori che usa sono vivi. Concepì una vita completa partendo dal matrimonio di Monica restando fedele al suo spirito narrativo e segue la lezione dei miniaturisti medioevali.

 

La chiesa di S. Agostino sorse nel XIII secolo sulla base della preesistente chiesa di S. Giacomo in braida, nei pressi della città "quadrata" romana. Nella parlata longobarda la braida era un'ortaglia presso l'abitato. La facciata, ad una cuspide, con galleria ad archetti gotici, risale al 1339-45. Nei secoli XIV-XVIII la chiesa era uno degli edifici più illustri, con 2 chiostri e la famosa Libreria, creata tra il 1461 e il 1478. Le modifiche apportate all'esterno, campanile compreso, e all'interno, con l'aggiunta di volte, testimoniano una ricostruzione rinascimentale, così come pure le due cappelle esterne, quella dei Cavalcabò e quella dei SS. Grisante e Daria, andata distrutta, tranne i Ritratti dei Duchi.

 

Giovan Pietro o Pietro Giovanni Da Cemmo, risulta attivo tra il 1475 e il 1520 circa, lavorando in numerose chiese della Val Camonica e fuori dalla valle. Al 1475 risale la sua prima opera, lo sposalizio di Maria nella chiesa dell'Annunciata di Borno, come riporta la firma "Hoc Petrus pinxit opus de Cemo Joannes 1475". Lavorò quindi alla pittura della chiesa di Santa Maria Assunta di Esine, di San Lorenzo in Berzo e di Santa Maria Annunciata in Bienno. Gli sono stati attribuiti i dipinti dei santi della chiesa di Sant'Antonio e gli affreschi di San Valentino a Breno. Pietro Giovanni Da Cemmo affrescò anche la chiesa di San Rocco a Bagolino, dove si firmò Cemigena. A Brescia lavorò all'affrescatura della libreria del convento dei frati agostiniani presso San Barnaba, nel 1490 (oggi salone Pietro da Cemmo).

Nel 1498 a Cremona affrescò la cappella del Sacramento nella chiesa di Sant'Agostino, mentre a Crema nel 1507 conclude il ciclo di pitture nel refettorio del convento di Sant'Agostino. A lui sono anche attribuiti gli affreschi della chiesa di San Giovani Battista nel rione di Chiuso a Lecco.