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CICLo AGOSTINIANo di BEnozzo Gozzoli a SAN GIMIGNANO

Agostino accolto in cielo dagli angeli: dal ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli nella chiesa di sant'Agostino a San Gimignano

Agostino accolto in cielo dagli angeli

 

 

BENOZZO GOZZOLI

1465

Chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano

 

Agostino accolto in cielo dagli angeli

 

 

 

La scena è un episodio che sovrasta la scena madre della morte di Agostino. Si tratta dell'ultimo affresco dipinto da Gozzoli nel ciclo di san Gimignano, che è uno dei più grandi e, forse, dei meglio riusciti. Certamente è uno dei più conosciuti. L'iscrizione che il pittore affrescò in piede all'affresco recita: Quemadmodum in obitu beati Augustini a quamplurimis eius anima in celis comitantibus angelis ferri visa est. Il soggetto è più aderente al racconto di Jacopo da Varagine che a quello di Possidio. La scenografia architettonica sottostante è ampia e assicura una grande spaziosità all'evento descritto, che Gozzoli ha previsto con un grande concorso di persone per dare solennità e magnificenza al trapasso terreno e celeste di Agostino.

 

Il più antico esempio di questa tematica proviene da Rabastens, che probabilmente riprende una tradizione leggendaria medioevale: uno o più angeli accolgono Agostino in cielo dopo la morte. Un angelo porta un lungo cartiglio sul quale si può leggere <ADIMPLEVIT ILLUM> SPIRITU SAPIENTIAE ET INTELLECTUS. Queste parole sono rivolte ad Agostino che durante la sua vita usò con sagacia l'intelligenza e la sua cultura al servizio di Dio.

 

Conservando intatte tutte le membra del corpo, sani la vista e l'udito, mentre noi eravamo presenti osservavamo e pregavamo, egli - come fu scritto - si addormentò coi suoi padri, in prospera vecchiaia (1 Re, 2, 10). Per accompagnare la deposizione del suo corpo, fu offerto a Dio il sacrificio in nostra presenza, e poi fu sepolto.

POSSIDIO, Vita Augustini, 31, 5