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CICLO AGOSTINIANO di BEnozzo Gozzoli a SAN GIMIGNANO

Particolare della partenza di Agostino per Milano Il riquadro della morte e dei funerali di Agostino Particolare della scena della morte di Monica Particolare del riquadro in cui Agostino insegna retorica Particolare della scena in cui Agostino incontra i monaci della Tuscia Particolare della scena in cui Agostino incontra il Bambino sulla spiaggia Particolare della scena in cui Agostino consegna la Regola Il ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli nella chiesa di sant'Agostino a San Gimignano

Il ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli nella chiesa di sant'Agostino a San Gimignano

 

 

BENOZZO GOZZOLI

1465

Chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano

 

Episodi della Vita di sant'Agostino

 

 

 

Gli affreschi decorano l'abside della chiesa di S. Agostino dell'omonimo monastero a san Gimignano. Ancora oggi rivestono una importanza fondamentale nell'iconografia agostiniana. Furono conclusi da Benozzo Gozzoli nel 1465 e furono ispirati dal celebre teologo Domenico Strambi. Già nel Cinquecento Vasari indicava questi dipinti come la migliore opera di Gozzoli. La sequenza delle scene non ha uno scopo agiografico o di celebrazione dell'ordine agostiniano ma piuttosto intende indicare il valore e l'evoluzione intellettuale e spirituale di Agostino.

Immagine di Benozzo Gozzoli

Benozzo Gozzoli

Domenico Strambi ispirò Gozzoli ed era chiamato doctor parisinus per un suo soggiorno alla Sorbona. Visse in seguito nel convento di san Gimignano dove insegnava teologia. Benozzo di Lese, detto Gozzoli, era fiorentino, allievo di Giusto d'Andrea. Lavorò al ciclo fra il 1463 e il 1465, producendo scene di diverso valore artistico.

Il ciclo presenta in totale sedici scene della vita di sant'Agostino. Per la loro interpretazione Benozzo si avvalse sicuramente del supporto di padre Strambi, personaggio di altissima levatura intellettuale e spirituale che aveva soggiornato a Parigi tra il 1450 e il 1457 conseguendo il titolo di dottore in teologia alla Sorbona; egli doveva dunque essere un esperto conoscitore della letteratura agostiniana, dal libro di Possidio - discepolo e amico di Agostino, che compose la biografia in base ai ricordi personali e alle fonti scritte esistenti nella biblioteca d'Ippona - alle Confessioni, l'opera più celebre del Santo, composta tra il 397 e il 401. Alcuni episodi sono invece tratti dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, mentre altre storie riferite alla vita del Santo sono una chiara citazione della Lettera apocrifa di Cirillo di Gerusalemme. L'ordine di lettura degli affreschi prende avvio dalla parete sinistra in basso e prosegue sullo stesso registro verso destra.

 

 

Benozzo Gozzoli (1421 - 1497)

Benozzo Gozzoli fu soprannominato anche Benozzo di Lese, perchè nativo di Lese, un paese prossimo a Firenze. Vi nacque intorno al 1421. Felice autore di numerosissimi cicli di affreschi, Benozzo risulta amabilmente decorativo, in qualsiasi condizione di committenza. Collaboratore del Beato Angelico, entra nel vivo della scuola artistica fiorentina attorno al 1440 poco più che ventenne. Nel 1450 è a Montefalco, in Umbria, dove lascia affreschi nelle chiese di san Francesco e san Fortunato. Dopo un viaggio a Roma nel 1458 riceve l'incarico più importante di tutta la sua carriera: la decorazione della cappella privata nel Palazzo Medici a Firenze con la sontuosa Cavalcata dei Magi, in cui sono ritratti vari membri della famiglia egemone.

Tra il 1464 e il 1466 risiede a San Gimignano, dove esegue affreschi nella Collegiata e in sant'Agostino. Altro suo importante lavoro fu eseguito nel Camposanto di Pisa (1468-1484) con le Storie dell'Antico Testamento. Morì a Pistoia nel 1497.