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CICLI ICONOGRAFICI AGOSTINIANI SeiCENTESCHI

Ciclo iconografico di Miguel de Santiago nel convento agostiniano di Quito Il ciclo agostiniano nella chiesa di S. Agostino a Santiago del Cile Localizzazione dei cicli agostiniani in Sud America nel Seicento

Mappa dei cicli iconografici agostiniani nel Seicento in Sud America

 

 

 

CICLI ICONOGRAFICI AGOSTINIANI NEL SEICENTO IN SUD AMERICA

 

 

 

Gli Eremitani agostiniani stabilitisi in America meridionale di lingua spagnola attingono a piene mani alle opere iconografiche a soggetto agostiniano prodotto in Europa nello stesso periodo.

In particolare hanno un enorme successo le incisioni che riproducono opere o cicli agostiniani, facili da reperire, da trasportare e da riprodurre il loco. Le incisioni di Bolswert diventano la principale fonte di un numero considerevole di tavole che esistono ancora in molti monasteri sudamericani. In particolare va segnalato il caso di Quito dove Miguel de Santiago, allora ancora giovane, concepisce una straordinaria serie di tele ove la sua fantasia e la sua freschezza pittorica riescono a dar vita a un prodotto originale.

Scoperta l'America, a poco a poco vi cominciarono a giungere pure alcuni Agostiniani.

Tra essi, il più famoso fu padre Vincenzo Requejada, aragonese, che sembra vi sia giunto il 1525-27. Nel 1527, in ogni caso, era in Venezuela. Partecipò alla fondazione di Tunja (Colombia) e morì (1570) dopo avere realizzato un intenso apostolato. Bisogna tuttavia attendere fino al 1533 perché si possa parlare di una missione agostiniana in gruppo. Il 7 giugno 1533, giunsero alla città di Messico sette Agostiniani della provincia di Castiglia (Spagna).

Si dedicarono in seguito a una intensa attività di evangelizzazione, costruendo molto presto sette conventi con la casa-madre nella capitale. Nel 1536, mentre già si trovava in Messico, entrò nell'Ordine il padre Alfonso de la Vera Cruz, che contribuì moltissimo all'attività pastorale e culturale degli Agostiniani di Messico. Le autorità civili ed ecclesiastiche si valsero della loro opera nella fondazione dell'università pontificia e regia di Messico (1548), in cui insegnò per diversi anni lo stesso padre Alonso. Verso la metà del secolo XVI, il numero degli Agostiniani in Messico superava i 200, distribuiti in 42 conventi. Nel 1568 venne costituita la provincia indipendente da quella di Castiglia, con il titolo di SS. Nome di Gesù di Messico: essa si sviluppò a tal punto che, nel 1602, si costituì, separandosene, una nuova provincia nella regione di Michoacàn, con il titolo di san Nicola da Tolentino di Michoacàn. L'opera degli Agostiniani in Messico fu molto brillante: può essere rilevata ancora oggi nei monumenti che si conservano di quell'epoca, soprattutto chiese e conventi.

Attualmente (1972), continuano con sufficiente impulso le due province citate. Ben presto gli Agostiniani pervennero anche nel Perù, che diventò un grande centro di espansione per le missioni agostiniane in America latina. Nel 1549 vi giunse il padre Agostino della SS. Trinità; due anni più tardi, un gruppo di 12 Agostiniani della provincia di Castiglia. Il primo convento agostiniano in Perù venne fondato a Lima nel 1551. Poco prima del 1575, i diversi conventi formavano una fiorente provincia indipendente da quella di Castiglia. Il collegio agostiniano di S. Ildefonso di Lima ottenne da Paolo V (1608) i privilegi delle università pontificie. Peruviano è l'illustre scrittore Fernando Valverde († dopo il 1657).

La loro attività missionaria fu molto prospera: nel contempo comparvero altre relazioni storiche sulla conquista del Perù e quindi sulle lotte di potere fra gli stessi conquistatori. Gli Agostiniani italiani lavorano a Chuquibambilla; i nordamericani della provincia di Chicago a Chulucanas. Dal principio del secolo, gli spagnoli della provincia delle Filippine mantengono le missioni del vicariato apostolico di Iquitos, già quasi totalmente evangelizzato, non senza grandi sacrifici, se si considera il clima amazzonico di quella regione. La provincia primitiva è tuttora in vita, benché sia stata affidata a quella delle Filippine per consentirne la restaurazione, dato che, nel secolo scorso, si era quasi completamente estinta.

Dal Perù gli Agostiniani passarono molto presto all'Ecuador e successivamente in Colombia, Venezuela, Panama, Bolivia, Cile, Argentina settentrionale. Dal 1751 al 1785 - per un periodo che nessun altro ha mai più raggiunto finora - padre generale dell'Ordine (dal 1751 al 1753, vicario generale) fu il peruviano Francesco Saverio Vàzquez.

Nel 1972 l'Ordine aveva missioni a Cafayate (Salta, Argentina) e a Tolé (Panamà). Nella città di Quito gli Agostiniani avevano una casa già nel 1573. La provincia di Ecuador venne costituita con il titolo di Quito o di S. Michele nel 1579 e poco dopo, nel 1586, venne fondata l'università pontificia e regia sotto il titolo di san Fulgenzio. La provincia è tuttora esistente. Nel 1595 la Spagna intensificò la diffusione nel Nuovo Mondo di missioni e missionari per desiderio di Filippo II, gli Agostiniani del Perù giunsero a Valparaiso. Nel 1627 venne eretta la provincia agostiniana del Cile, che nel 1629 era costituita di nove conventi [ne sarebbe stato reggente un amico di A. Aprosio il PADRE AGOSTINO CARILLO DE OJEDA]. Il collegio agostiniano di Santiago, probabilmente, ottenne il titolo e i privilegi delle università pontificie da parte di Alessandro VII (1663). Nel 1601 venne fondata a Bogotà la provincia di Santa Fe o di Nostra Signora di Grazia. Innocenzo XII riconobbe nel 1694 come università pontificia il collegio agostiniano di Santa Fe di Bogotà. La provincia comprendeva il regno di Nuova Granata (Colombia-Venezuela).

Nel 1663, in questo stesso regno, venne fondata la provincia di Nostra Signora della Candelaria, appartenente alla congregazione degli Scalzi o Recolletti di Spagna e Indie: la prima continua ancora oggi sotto la direzione della provincia delle Filippine, alla quale ne è stata affidata la restaurazione; la seconda passò a far parte del nuovo Ordine degli Agostiniani Recolletti (1912). Gli Agostiniani fondarono inoltre un convento a Cuba (1608) e in Guatemala (1610): al sec. XVII risale la prima fondazione di un convento dell'Ordine in Brasile. Nel secolo XVI, alcuni Agostiniani lavorarono pure in Honduras e Puerto Rico. Uno di costoro, il padre Diego da Salamanca, ottenne dal padre generale, Taddeo da Perugia, la facoltà di fondare una nuova provincia nel Puerto Rico, potendo portare con sé i religiosi che l'avessero desiderato; ma tutto rimase allo stadio di mero progetto e gli Agostiniani vi giunsero solo nel 1896. Gli Agostiniani svolsero un'attività apostolica notevole pure in territori passati sotto il dominio di nazioni europee non latine. Nel 1715, prefetto apostolico di Curaçao, Aruba, Bonaire, S. Eustaquio e S. Cristòbal era l'agostiniano Agostino Beltràn y Velasco, di Colombia, il quale divenne prefetto (1716) pure dell'isola di Sào Tomé. In Curaçao visse e lavorò inoltre il padre Francesco Romero, autore di un importante libro in difesa degli Indios: Llanto sagrado de la América Meridional, que busca alivio en los reales ojos de nuestro catòlico ...

Don Carlos Segundo, Rey de las Españas (Milano 1693). Gli Agostiniani passarono dal Messico nelle isole Filippine il 10 novembre 1542, però vi rimasero per pochissimo tempo, proseguendo il loro viaggio senza fondare missioni. Furono i primi religiosi a compiere il giro del mondo, rientrando in Messico nel 1549; lungo il viaggio, s'incontrarono con san Francesco Saverio, che, in una lettera, li dichiara "uomini religiosi e veramente santi" (Epist. S. Fr. Xaverii, ed. Schurhammer-Wicki, I, Roma 1944, p. 343).