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CICLo AGOSTINIANo del Chiostro dei Morti a firenze

Incontro tra Attila e papa Leone I

Incontro tra Attila e papa Leone I

 

 

COSIMO ULIVELLI

1625-1705

Chiostro dei Morti del Convento di S. Spirito a Firenze

 

Incontro tra Attila e papa Leone I

 

 

 

" ... nell'Ultima (lunetta), che è sopra della Porta per la quale si esce fuori si vede dipinto da Cosimo Ulivelli, il Sommo, e Santo Pontefice Leone, che colle Sue Umili Pregi, rintuzza l'orgoglio di Attila Re degl'Unni entrando quella a riscontrare presso al Fiume Mincio, che corre per la Città di Mantova, per la quale passava non solo per soggiogare la Città di Roma ma ancora il mondo tutto."

La scena narra l'incontro, semi leggendario, tra Leone Magno e Attila, re degli Unni, nei pressi del Mincio nel 452, che avrebbe distolto il bellicoso capo barbaro dall'invadere l'Italia. Come per la battaglia di Ponte Milvio, la propaganda cristiana ne aveva fatto un episodio miracoloso, con l'apparizione celeste di un vecchio in abiti sacerdotali che avrebbe terrorizzato gli assalitori.

Nel 452 d.C. Attila, re degli Unni, entra in Italia con l'intenzione di saccheggiare e conquistare tutta la penisola. Entrando attraverso le alpi Giulie, percorre la Via Annia e conquista Aquileia, Padova, Verona, Brescia, Bergamo infine entra a Milano e a Pavia, poi si ritira verso il Mincio. Di fronte a tanto pericolo, il Generale Ezio decise, in nome dell'imperatore Valentiniano III, di negoziare con gli Unni. Fu scelto come ambasciatore Papa Leone I. Attila accolse la delegazione romana, negoziò la ritirata e in cambio volle avere come sposa Onoria, la sorella dell'imperatore. L'importante incontro storico viene ricordato dai contemporanei del tempo Prospero di Aquitania e dal Vescovo spagnolo Idozio. Purtroppo non ci lasciano delle precisioni topografiche dell'evento. Si dovrà aspettare Jordanes 100 anni dopo e precisamente la metà del VI secolo, per cogliere qualche dato inedito, senza però sapere la fonte delle sue importanti notizie topografiche. Jordanes inserisce nel racconto che Papa Leone incontrò Attila in "Agro Venetum Ambulejo, ubi Mincìus amnis commeantium frequentatione transitur" (= nel campo veneto detto Ambuleio dove il fiume Mincio è attraversato da una moltitudine di viaggiatori) Jordan Getica XLI-XLII, 222-223 ed Th. Mommsen.

Più avanti, nell'VIII secolo, Paolo Diacono arricchisce il racconto dello storico incontro con un nuovo particolare: "eo loco, Mincìus fluvius in Padum influit" (= nel luogo dove il Mincio entra nel Po) Paolo Diacono - Historia romana, XIV, 11-13.

Anche la "Historia Miscella" dell'XI sec. di Londolfo Sagace, coincide in tutto con Paolo Diacono. Nel periodo tardo antico, la zona dove il Mincio entrava nel Po era all'incirca tra Governolo e Quingentole. Molto più tardi, la versione del veronese Giovanni Mansionario (ovvero Giovanni Diacono morto a Verona nel 1337) non si limita ad un generico territorio veneto, bensì dove il Mincio esce dal lago di Garda.

Sulle fonti, molto più antiche risalenti a Paolo Diacono, vi è una notevole quantità di storici che identificano il luogo dell'incontro a Govenolo, fra loro ricordiamo quelli del 1500: F. Biondo, M. Equicola, L. Alberti.

 

 

Cosimo Ulivelli

Ulivelli (1625-1705) fu un pittore di scuola barocca italiano attivo principalmente a Firenze dove lavorò come allievo del Volterrano. Dipinse gli affreschi che si trovano nella parte superiore della navata della Basilica della Santissima Annunziata a Firenze. Dipinse anche l'abside della abbazia di San Martino in Campo, distrutto durante i restauri degli anni '70 del Novecento.