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CICLo AGOSTINIANo nella chiesa di S. Maria a Huesca

Il priore generale Gregorio da Rimini

Il priore generale Gregorio da Rimini

 

 

JUAN JERONIMO JALON

1650

Huesca, chiesa di Santa Maria in Foris

 

Il priore generale Gregorio da Rimini

 

 

 

A completamento dei pannelli della pala il pittore Jalon, probabilmente su suggerimento degli stessi monaci agostiniani, ha deciso dipingere alcune figure significative dell'ordine agostiniano.

In questo caso la scelta è caduta su fra Gregorio da Rimini, di cui si legge il nome GREGORIUS ARIMINENSEM sulla fascia inferiore sia pure in forma frammentaria.

Gregorio da Rimini fu Priore Generale dell'Ordine agostiniano nel 1357-1358.

Probabilmente l'ultimo grande scolastico del Medioevo e fu il primo a conciliare gli sviluppi delle idee di Ockham ad Oxford con gli insegnamenti di Pietro Aureolo a Parigi. La sua sintesi ebbe un impatto duraturo sul pensiero europeo.

Gregorio nacque a Rimini verso il 1300 ed entrò nell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino, dove ricevette la prima formazione. Studiò a Parigi dal 1322 al 1328 fino al conseguimento del baccellierato.

Lo troviamo con l'incarico di lettore a Bologna tra il 1329 e il 1338, poi a Padova e quindi a Perugia. Tornò a Parigi nel 1340, dove preparò le lezioni sulle Sentenze di Pietro Lombardo, che tenne nel 1343-1344. Nel 1345 conseguì il grado di Magister in teologia. Nel 1346 tornò a Rimini mentre l'anno seguente si trasferisce a Padova. Nel 1351 il Capitolo generale agostiniano di Basilea lo nominò lector principalis nello Studio agostiniano di Rimini che era stato appena costituito. Nel 1357 divenne priore generale degli agostiniani come successore di Tommaso di Strasburgo. Morì a Vienna verso la fine del 1358.

 

Così ne parla LANTERI, Illustriores Viri Augustinienses qui sanctitate et doctrina fluoruerunt, Tolentino, I, 1858, 287-289). «Il Beato Gregorio da Rimini ... entrò nell'Ordine Eremitano ancora adolescente ... Dopo aver studiato... in Italia, Francia e Inghilterra ... per la sua profondissima sapienza filosofica meritò di essere posto tra i principali Nominalisti e per la sua perizia delle scienze divine tra i più eminenti scolastici: per tal motivo fu giustamente chiamato Lucerna splendens. Illustrò l'Università di Parigi con la sua mirabile eloquenza e la sua sapienza divina, ottenendo per l'acutezza d'ingegno il soprannome di «Dottore acuto» (Doctor acutus) e per ... la sua solidissima autorevolezza delle argomentazioni quello di «Dottore autentico» (Doctor authenticus). Ebbe come rivale nella spiegazione delle Sentenze il celebratissimo Giovanni Duns Scoto: in questa nobilissima contesa di ingegni il Sottile mai superò l'Autentico. ... Esalta inoltre la sua gloria scolastica ... l'insigne pietà, per la quale meritò dagli scrittori il titolo di Beato ...

 

Le sue opere:

1) Lettura nel primo e secondo libro delle sentenze, più volte stampato.

2) Sulle bassezze dei Veneti e sull'usura, a stampa.

3) Commentari sul III e IV libro delle Sentenze, due volumi, di cui il Macedone scrive: «Egli scrisse... i commenti ai quattro libri delle Sentenze, ma i due sul II e IV libro andarono perduti, con grave detrimento della ... Teologia.

4) Su tutte le Epistole di S. Paolo, 14 libri.

5) Commento all'Epistola di S. Giacomo.

6) Sermoni de tempore.

7) Sermoni sui Santi.

8) Trattato sull'incremento e la diminuzione delle forme.

9) Questioni metafisiche.

10) Molti carmi in latino e italiano, come testimonia Raffaele Adimari nel libro "Sul rito della città di Rimini".

11) Trattato sulle condizioni dei Fiorentini".