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PITTORI: Jiří Matěj Nettl

Vestizione di Agostino

Vestizione di Agostino

 

 

JIRI MATEJ NETTL

1699

Praga, chiesa di san Tommaso, provenienti dal monastero di Lnáře

 

Vestizione di Agostino

 

 

 

La terza scena propone un episodio leggendario della vita di Agostino, che ha avuto lo scopo in epoca medioevale di veicolare il messaggio che il santo fu il vero fondatore dell'Ordine agostiniano. Questa leggenda sostiene che Agostino  a conclusione del suo battesimo sia stato vestito con una veste religiosa da san Simpliciano, suo mentore e direttore spirituale a Milano, che lo gli aveva fatto conoscere le realtà monacali cittadine. La scena si sviluppa all'interno di una chiesa dove Simpliciano, che indossa la tunica nera degli agostiniani, dona la veste nera del monaco eremitano ad Agostino che si è inginocchiato davanti a lui. Sono sullo sfondo sono presenti alcuni spettatori, che assistono meravigliati alla scena. Sul lato destro è inginocchiata santa Monica, madre di Agostino, anch'essa con il saio nero delle monache agostiniane. Una minuscola iscrizione sulla sinistra, sul lato della mensa dell'altare, riporta la dedica del committente: "Illustrissima Herula / Maria Gabriela Czer / niniana de Chude / nitz F. F. 1699".

La scena si limita ad una composizione con soli personaggi e con gesti vivi delle persone rappresentate. L'incisione di Bolswert sullo stesso tema ha un aspetto completamente diverso da quello impostato da Netl. Nell'altro ciclo di Trebon questa scena è stata omessa.

 

2. 1. Subito nel più intimo del cuore abbandonò ogni speranza che aveva riposto nel mondo, senza più ricercare moglie né figli della carne né ricchezza, né onori mondani, ma deliberò di servire Dio insieme con i suoi, studiandosi di essere di quel gregge, cui il Signore si rivolge con queste parole: Non temete, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha voluto dare a voi il regno. Vendete ciò che possedete e fate elemosina: fatevi borse che non invecchiano, un tesoro che non viene meno nei cieli, ecc. (Lc. 12, 32 s.).

2. 2. Quel santo uomo desiderava fare anche quanto dice ancora il Signore: Se vuoi essere perfetto, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, e vieni, seguimi (Mt. 19, 21). Desiderava edificare sul fondamento della fede: non legna fieno e paglia, ma oro argento e pietre preziose (1 Cor. 3, 12).

POSSIDIO, Vita Augustini, 2, 1

 

 

PSEUDO AGOSTINO, Ad fratres in heremo, Sermo XXVII

 

PSEUDO AMBROGIO, Sermo de baptismo et conversione s. Augustini, 1623

 

 

Jiří Matěj Nettl

L'autore del ciclo, il pittore Jiří Matěj Nettl, nacque il 14 febbraio 1660 a Blovice. Tra le commissioni più importanti di Nettl nel periodo in cui è documentata la sua attività nel convento di Lnáře, troviamo principalmente il ciclo relativo alla vita di san Nicola da Tolentino per il monastero agostiniano scalzo a Praga dal 1696 al 1698. Ha realizzato altri 24 dipinti per Lnáře nel ciclo della Passione di Cristo nel 1702 e sette dipinti con temi cristologici e mariani. Allo stesso tempo ha realizzato 12 dipinti di paesaggi, otto ritratti di membri dell'Ordine agostiniano e i ritratti del conte Tomáš e Zuzana Černínových di Chudenice. Con la sua pittura tenebrosa, Nettl costituisce un esempio dell'accoglienza riservata ai disegni grafici olandesi nell'arte barocca ceca intorno al 1700. Il pittore morì a Plzen il 17 settembre 1747.