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CICLo AGOSTINIANo di Egidio Schor a Novacella

La morte di Monica di Egidio Schor a Novacella. Secolo XVII

La morte di Monica a Ostia

 

 

EGIDIO SCHOR

1680

Convento agostiniano di Novacella

 

La morte di Monica

 

 

 

L'iscrizione riporta: S. Augustino in Africam navigaturo pia mater eius D. Monica in Ostys Tyberinis moritur anno Aetat. suae 56, Chr. 393. Questa scena, frequente nella iconografia, qui ha subito profonde modifiche. Monica giace distesa sul letto, morta, le mani incrociate e un crocifisso sul lenzuolo. Un cero brucia alle sue spalle: in pieno centro della sala Agostino, vestito da canonico, alza, solo, gli occhi al cielo. Fra nubi che sembrano squarciarsi si apre un varco che lascia vedere un trono vuoto, che aspetta la santa.

Il viso di Agostino è messo in luce: non sembra in preda al dolore. Piuttosto esprime speranza. Una finestra aperta lascia intravedere il mare.

 

Monica morì pochi giorni dopo questo colloqui con il figlio, che così ci racconta gli ultimi istanti della vita della madre. Era l'autunno del 387: "… Entro cinque giorni o non molto più, si mise a letto febbricitante e nel corso della malattia un giorno cadde in deliquio e perdette la conoscenza per qualche tempo. Noi accorremmo, ma in breve riprese i sensi, ci guardò, mio fratello e me, che le stavamo accanto in piedi, e ci domandò, quasi cercando qualcosa: "Dov'ero?"; poi, vedendo il nostro afflitto stupore: "Seppellirete qui, soggiunse, vostra madre".

Io rimasi muto, frenando le lacrime; mio fratello invece pronunziò qualche parola, esprimendo l'augurio che la morte non la cogliesse in terra straniera, ma in patria, che sarebbe stata migliore fortuna. All'udirlo, col volto divenuto ansioso gli lanciò un'occhiata severa per quei suoi pensieri, poi, fissando lo sguardo su di me, esclamò: "Vedi cosa dice", e subito dopo, rivolgendosi a entrambi: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"

AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27