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CICLo AGOSTINIANo di Adolfo Petrazzi a Pietrasanta

Agostino sottopone un suo discorso a Simmaco per la sua nomina a Milano come insegnante di retorica, affresco di Adolfo Petrazzi nel Chiostro del convento di S. Agostino e Pietrasanta

Agostino sottopone un suo discorso a Simmaco

 

 

ADOLFO PETRAZZI

1610-1630

Chiostro del convento agostiniano di Pietrasanta

 

Agostino sottopone un suo discorso a Simmaco per la sua nomina a Milano come insegnante di retorica

 

 

 

L'iscrizione lascia leggere solo tre parole: Aug ... praetore rhetorica. L'uditore di Agostino è raffigurato come un alto dignitario: è seduto su una cattedra curule in mezzo alla strada. Se si riportano le parole e la scena alle Confessioni siamo in presenza del passo relativo al discorso di saggio pronunciato da Agostino davanti a Simmaco, prefetto di Roma. L'affresco è rovinato al centro, ma l'immagine rimasta rende ancora l'originalità dell'affresco.

 

L'episodio si riferisce all'incontro che avvenne a Roma tra Agostino e il prefetto della città, il nobile Simmaco, che era imparentato con il vescovo Ambrogio. Simmaco tuttavia era pagano e sul finire del IV secolo apparteneva all'ala conservatrice romana che intendeva salvaguardare il patrimonio storico-religioso delle antiche divinità romane.

Per questo Simmaco, accogliendo una richiesta di una delegazione milanese, affidò ad Agostino, manicheo, il compito di insegnare a Milano presso la corte imperiale con lo scopo di dare ai milanesi un professore non cristiano.

 

Perciò, quando il prefetto di Roma ricevette da Milano la richiesta per quella città di un maestro di retorica, con l'offerta anche del viaggio sulle vetture di Stato, proprio io brigai e proprio per il tramite di quegli ubriachi di favole manichee, da cui la partenza mi avrebbe liberato a mia insaputa. Dopo avermi saggiato in una prova di dizione, il prefetto del tempo, Simmaco, m'inviò a Milano. Qui incontrai il vescovo Ambrogio.

AGOSTINO, Confessioni, V, 13, 23