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CICLo AGOSTINIANo di Miguel de Santiago a QUITO

Il miracolo dei ceri che non si consumano mai, opera di Miguel de Santiago nel convento agostiniano di Quito

Il miracolo dei ceri che non si consumano mai

 

 

MIGUEL DE SANTIAGO

1656

Monastero agostiniano di Quito

 

Il miracolo dei ceri che non si consumano mai

 

 

 

La tela riprende in pieno l'opera di Bolswert, ma i personaggi e le architetture non hanno luci che ne mettano in rilievo la profondità e la prospettiva. La statua del vescovo esce da una chiesa in processione per le vie della città. Fedeli e frati la circondano. In primo piano a sinistra, due giudici laici controllano il miracolo in una bottega di un artigiano che pesa i ceri che non si sono consumati durante la cerimonia e che sono stati deposti in una grande cesta. L'episodio è dunque relativo ad un celebre episodio realmente accaduto e subito invocato come miracolo di benevolenza di Agostino accordato alla città di Siviglia.

 

 

Il fatto viene descritto nel Regestum Reverendissimi Petrochini, 17 gennaio 1589 edito da Andrès Llorden, Los Agustinos en la Universida de Sevilla, 1951. Si tratta di una leggenda spagnola secondo cui durante una processione a Valenza presso Almagro, i ceri usati nella festività di Agostino non si consumarono né variò il loro peso. Il miracolo fu interpretato come esempio della forza imperitura della sua dottrina come luce delle genti.

ANDRES LLORDEN, Regestum Reverendissimi Petrochini