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Louis de Boullogne: La conferenza di Cartagine

Disegno preparatorio della Conferenza di Cartagine di Louis de Boullogne

Disegno preparatorio

 

 

LOUIS DE BOULLOGNE

1710 circa

Parigi, Museo del Louvre

 

La Conferenza di Cartagine

 

 

 

Di questo affresco possediamo il disegno preparatorio che presenta varie differenze con l'originale, segno che l'autore ha successivamente introdotto degli importanti cambiamenti. Nella composizione finale la struttura evolve verso una maggiore simmetria e il console Marcellino, posto al centro della scena acquista in maestosità. Dietro lui due littori portano i fasci del potere. Uno stenografo è seduto ai piedi e registra le parole di Agostino. Costui è vestito con semplicità e tiene un libro aperto nella mano sinistra, mentre leva imperiosamente la mano destra verso l'alto. A sinistra i due donatisti argomentano con più calma. La presenza del proconsole fra i due contendenti vuol essere segno di storicità: Agostino non presiede più il concilio come avveniva in tutte le rappresentazioni del '600.

 

Nel giugno 411, alla presenza di 286 vescovi cattolici e 279 vescovi donatisti, fu organizzata a Cartagine una solenne conferenza. I portavoce dei Donatisti erano Petiliano di Costantina, Primiano di Cartagine ed Emerito di Cesarea, gli oratori cattolici Aurelio di Cartagine ed Agostino. Alla questione storica in discussione, il vescovo di Ippona provò l'innocenza di Ceciliano e del suo consacratore Felice, sostenendo, nel dibattito dogmatico, la tesi cattolica che la Chiesa, finché esiste sulla terra, può, senza perdere la sua santità, tollerare i peccatori al suo interno nell'interesse della loro conversione. A nome dell'imperatore il proconsole Marcellino sanzionò la vittoria dei cattolici su tutti i punti in discussione.

 

Essi stessi per primi, inoltre, fecero quel che adesso rimproverano a noi per trarre in inganno i sempliciotti, dicendo che i cristiani non debbono chiedere alcun appoggio agli Imperatori cristiani contro i nemici di Cristo. Questo fatto i donatisti non hanno osato negarlo neppure nella conferenza che tenemmo insieme a Cartagine. Non solo, ma hanno perfino osato vantarsi che i loro predecessori intentarono un processo criminale contro Ceciliano, e per giunta hanno sparso la menzogna d'aver fatto condannare Ceciliano ... In qual modo poi nella stessa conferenza, essi fossero battuti su tutta la linea, lo affermano i verbali relativi.

AGOSTINO, Lettera 185, 2, 6 a Bonifacio de correctione Donatistarum