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PITTORI: Johann Sigmund Müller

Traslazione delle reliquie

Traslazione delle reliquie

 

 

JOHANN SIGMUND MULLER

1705-1707

Třeboň, monastero agostiniano, chiostro

 

Traslazione delle reliquie

 

 

 

Il corpo di Sant'Agostino dopo la sua morte venne trasferita dai fedeli in Sardegna, dove durò restò all'inizio dell'VIII secolo. Quando le incursioni dei Saraceni minacciarono la Sardegna, il re longobardo Liutprando decise di trasferire in Italia le spoglie di Agostino. La nave che trasportava il carico prezioso sbarcò a Genova, dove fu ricevuta dallo stesso re Liutprando. Secondo la tradizione iconografica il trasferimento dei resti di sant'Agostino si presenta come una processione festosa diretta dal porto di Genova verso la città di Pavia dove il re e gli alti dignitari ecclesiastici portano una bara con il corpo di un santo. L'autore del ciclo pittorico di Třeboň rimane fedele a questa tradizione e ci presenta il re Liutprando con una corona e un mantello ermellino, insieme a tre canonici. Dalla nave il corpo di un santo custodito cofanetto di vetro giunge a Pavia, dove il vescovo è già in attesa, insieme ad altri canonici, pronto ad accoglierlo. A Pavia il corpo di Agostino è stato da allora conservato con grande gloria nella chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro.

Un lungo resoconto della traslazione delle spoglie del santo ci è noto da Beda il Venerabile (672-735), contemporaneo all'avvenimento. Nel IX secolo si trova un breve accenno nel Martirologio di Adone che fu composto a Lione prima dell'anno 859: "Hujus corpus venerabile primo de sua civitate propter barbaros Sardiniam translatum nuper a Luitprando rege, dato magno pretio, Ticinis relatum ... "

 

Un altro racconto dell'episodio è noto da Jacopo da Varagine:

Il re appena lo seppe si affrettò ad andare incontro alle reliquie e le ricevette con gioia e venerazione. Il giorno appresso non si riuscì a procedere fino a che il re non ebbe fatto il voto di innalzare una chiesa in onore di S. Agostino se le reliquie fossero giunte a Pavia. Fatto il voto si poté procedere con la massima facilità, ed il re, fedele sue promesse costruì in onore del santo una magnifica basilica, sul luogo stesso dove il miracolo era avvenuto. Lo stesso fatto accadde il giorno appresso a Casale, ed anche lì fu eretta una chiesa. Il re vedendo che il santo era desideroso che fossero erette delle chiese in suo onore, e d'altra parte temendo che egli volesse fermarsi in qualche città differente da quella che egli stesso aveva scelto, si affrettò a costruire una chiesa in ciascun dei luoghi dove, passando, il corpo soggiornava. Giunto finalmente a Pavia, lo fece riporre con gran venerazione nella chiesa di S. Pietro.

JACOPO DI VARAGINE, Legenda Aurea

 

PHILIPPE DE HARVENGT, Vita Augustini, 33

 

Liutprando sentendo che i Saraceni, devastata la Sardegna, infestavano anche quei luoghi ove un tempo, per salvarle dalla profanazione dei barbari, erano state trasportate e onorevolmente sepolte le ossa di sant'Agostino vescovo, mandò dei messi, e pagando una forte somma, le ottenne, le trasportò a Pavia e le ripose con l'onore dovuto a così grande padre. In questi giorni la città di Narni fu occupata dai Longobardi

PAOLO DIACONO, Historia Langobardorum, VI, 48