Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > Weyarn

CICLo AGOSTINIANo di Zimmermann a Weyarn

Affreschi di Zimmermann nella chiesa parrocchiale di Weyarn che raffigurano scene della vita di Agostino

Affreschi di Zimmermann nella chiesa parrocchiale di Weyarn

 

 

JOHANN BAPTIST ZIMMERMANN

1729

Chiesa parrocchiale di S. Pietro e Paolo a Weyarn

 

Agostino vede il suo cuore infiammato volare verso un angelo che lo porta in cielo

 

 

 

L'illustrazione ricorda molto le cosiddette Flammulae Augustini e anche una grande tela di Murillo. Si tratta di un soggetto che conobbe una grande diffusione nella iconografia agostiniana a partire dal Seicento per svilupparsi ampiamente nel Settecento. Il cuore fiammante di Agostino, che sarà considerato simbolo per eccellenza del santo (compare nello stemma agostiniano), nella scena proposta da Zimmermann vola verso un angelo che lo aspetta per portarlo in cielo presso Dio.

E' il simbolo dell'amore straordinario di Agostino per Dio, che gli fece scrivere: il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Te.

 

Poche sono le opere con questo soggetto. Interessante è quella che Miguel Santiago dipinse nel ciclo agostiniano del monastero di Quito. Santiago ha forse seguito qualche modello fiammingo che proponeva una analoga scena (cui sembra attenersi anche Paris Bordone ?), o forse ha tratto ispirazione dal S. Agostino di Rubens, ma ha trasposto il tutto con grande personalità.

 

So - egli dice - che un uomo in Cristo quattordici anni fa, non so se con il corpo o fuori del corpo, solo Dio lo sa, fu rapito fino al terzo cielo. Egli dunque sa che quattordici anni prima un uomo in Cristo era stato rapito fino al terzo cielo. Di ciò egli non ha il minimo dubbio e quindi non dobbiamo dubitare neppure noi. Paolo però dubita d'essere stato rapito con il suo corpo o fuori del corpo; se perciò egli ne dubita, chi di noi oserà esserne certo? Ne verrà forse anche di conseguenza che possiamo dubitare dell'esistenza del terzo cielo, in cui dice che quell'uomo fu rapito? Se infatti gli fu mostrata (in un sogno ispirato) la realtà oggettiva, gli fu mostrato il terzo cielo; se invece gli fu mostrata solo un'immagine somigliante a realtà materiali, quello non era il terzo cielo, ma la visione si svolse secondo un determinato ordine in modo che a Paolo sembrò di salire al primo cielo e poi di vederne un altro al di sopra di quello e di salirvi e di nuovo gli parve di vederne un altro ancora più alto e giunto a quest'ultimo l'Apostolo poté dire di essere stato rapito al terzo cielo. Ma che quello ov'era stato rapito fosse il terzo cielo, Paolo non ebbe alcun dubbio e volle che neppure noi ne dubitassimo. Ecco perché inizia il suo racconto dicendo: Io so; data questa premessa ciò che egli dice di sapere non lo crede vero se non chi non crede all'Apostolo.

AGOSTINO, Genesi 3, 8.

 

 

Johann Baptist Zimmermann

Johann Baptist Zimmermann (nato nel 1680 a Gaispoint vicino a Wessobrunn e morto nel 1758 a Monaco di Baviera) è stato un pittore e stuccatore tedesco vissuto in piena età barocca. Come il fratello Dominikus Zimmermann discende da una famiglia di artisti della Scuola Wessobrunner. Lavorò come pittore di corte a Monaco, ma fu soprattutto un decoratore di interni di chiese; l'invenzione del modello della decorazione interna delle chiese svevo-bavaresi, splendenti di colori luminosi, si deve quasi esclusivamente a Zimmermann. Collaborò spesso con il fratello Dominikus (Wessobrunn 1685-Wies 1766) che iniziò la carriera come stucchista ma divenne poi uno dei maggiori architetti tedeschi del periodo. Le due opere più celebri a cui lavorarono insieme sono le decorazioni dei santuari di Steinhausen (1727-33) e di Wies (1746-1754). Il primo santuario è stato descritto come la prima chiesa interamente rococò della Baviera, mentre il secondo, la cui facciata, semplice e bianca, nasconde un interno ricco di decorazioni dorate e di ariose visioni in colori pastello, segna uno dei punti più alti del rococò in Baviera. A Johann Baptist si devono gli affreschi dei soffitti di entrambi i santuari. La sua opera migliore come stucchista è l'apparato decorativo dell'Amalienburg, il padiglione di caccia dello Schloss Nymphenburg di Monaco (1734-1739). Altri membri della famiglia Zimmermann furono pittori e stucchisti.

La chiesa parrocchiale di Weyarn, un piccolo paese a sud di Monaco, conserva un bel ciclo agostiniano commissionato dai Canonici agostiniani. Gli edifici attuali furono ricostruiti a nuovo fra il 1687 e il 1695 dall'architetto Lorenzo Sciasca quando era priore Gelasius Herloss. La decorazione della chiesa fu intrapresa nel 1729 in occasione dei 600 anni di fondazione della abbazia. Gli affreschi furono eseguiti da Johann Baptist Zimmermann (1680-1758) che in quel periodo era all'apice della carriera.