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CICLo AGOSTINIANo di Chantilly

Agostino e Monica attraversano un fiume nel manoscritto ms 26 di Chantilly detto Ci nous dit

Agostino e Monica attraversano un fiume

 

 

MATHIEU LE VAVASSEUR

1313-1330

Chantilly, Museo Condé ms 26

 

Agostino e Monica attraversano un fiume

 

 

 

La miniatura è stata eseguita nella seconda sezione del primo volume dell'opera. Il testo al capitolo 249 tratta dei rapporti uomo-donna in relazione alla castità e introduce dei riferimenti ad Agostino, che non sono presenti in altri esemplari del codice. A sinistra la scena descrive la presenza di due pietre su un monte d'Oriente a forma di uomo e di donna che restano fredde se separate, ma che si incendiano appena si toccano.

Questa leggenda viene riportata da Ugo da San Vittore e fu utilizzata ampiamente nei testi degli exempla medioevali. In questo caso l'episodio viene implementato nella vita di Agostino, poiché il testo prosegue narrando la scena in cui Agostino invita la madre Monica ad attraversare un ruscello (scena di destra). In questo caso Agostino l'avrebbe aiutata infilando un guanto sulla mano che avrebbe toccato la mamma. In effetti il testo chiarisce che nonostante san Paolo affermi che un uomo può toccare  solo la madre e la sposa, Agostino ritenne di non dover dimorare con Monica per evitare le tentazioni che potevano colpire lui e i suoi amici a causa delle donne che sarebbero andate a trovarla.

Il racconto non compare nelle tradizionali fonti agostiniane. E anche la citazione finale non deriva da Agostino ma piuttosto da Possidio: "Nessuna donna frequentò mai la sua casa né vi rimase per qualche tempo, neppure la sua sorella germana, vedova consacrata a Dio .. e neppure le figlie di suo fratello che che erano parimenti consacrate a Dio ... Affermava a tal proposito che certo non poteva sorgere alcun sospetto a causa della sorella o delle nipoti che fossero vissute insieme a lui, però, poiché ... altre donne loro amiche sarebbero venute a visitarle, a causa di queste poteva nascere motivo di scandalo per i più deboli. Infatti qualcuno di quelli che stavano insieme con il vescovo o con qualche chierico poteva cedere a tentazioni umane a causa di tutte quelle donne che abitavano insieme o usavano recarsi lì, ovvero inevitabilmente sarebbe stato diffamato dai malvagi sospetti degli uomini."

Il passo è ripreso da Gregorio Magno e venne diffuso sopratutto dalla Legenda Aurea.

 

Il Museo Condé, ospitato nel castello di Chantilly a nord di Parigi, è uno dei più importanti musei d'arte francese. Fu voluto da Enrico d'Orléans, duca d'Aumale che nel 1884 lasciò in legato il castello con la sua eccezionale collezione d'arte antica all'Institut de France con l'obbligo di farne un museo da aprire al pubblico. Il museo venne inaugurato nel 1898.