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CICLo AGOSTINIANo di ERFURT

Agostino ordinato sacerdote da Valerio

Agostino ordinato sacerdote da Valerio

 

 

MAESTRO VETRAIO DI ERFURT

(1316 - 1324)

Chiesa di sant'Agostino

 

Agostino ordinato sacerdote da Valerio

 

 

 

A sinistra di un vescovo mitrato Agostino è in piedi con la testa nuda, i capelli corti e riccioluti. Serra in mano un libro attorno al petto, mentre il vescovo tiene con la sinistra il bastone pastorale e con la destra fa un segno di imposizione sulla testa di Agostino. Costui guarda il vescovo con molta attenzione al contrario dell'altro che ha un viso inespressivo.

La scena è da riferire alla consacrazione a sacerdote di Agostino da parte del vecchio vescovo Valerio verso il 395 d.C. Si tratta di un episodio piuttosto ricorrente nella iconografia agostiniana.

 

Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.

Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.

 

In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1