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CICLo AGOSTINIANo Di Bonino da Campione A PAVIA

Simpliciano, scultura dell'Arca di sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

Simpliciano

 

 

BONINO DA CAMPIONE

1362

Arca di Sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

 

Agostino rende visita a Simpliciano

 

 

 

Due scene distinte occupano questo pannello: a sinistra c'è la visita di Agostino a Simpliciano, mentre a destra troviamo l'episodio del tolle et lege (annunciato dall'angelo in alto che sta portando un libro ad Agostino). A sinistra Agostino è seduto davanti a un monaco e sta conversando con lui. Il viso di Simpliciano porta una lunga barba, mentre in alto alla finestra è incisa una croce. La visita di Agostino a Simpliciano viene vista dall'autore delle sculture come l'episodio propedeutico alla conversione del santo.

Simpliciano aveva un ruolo fondamentale nella chiesa milanese: aveva introdotto il pensiero neoplatonico nella interpretazione culturale cristiana del dettato biblico ed era stato il maestro che aveva educato il vescovo Ambrogio a dirigere con autorevolezza la diocesi di Milano. Anche Agostino lo conobbe ed è forse proprio Simpliciano che lo introdusse al neoplatonismo e ne provocò, con Ambrogio, un profondo ripensamento culturale che lo convinse ad aderire alla fede cattolica.

Agostino rende visita a Simpliciano, scultura dell'Arca di sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

Agostino rende visita a Simpliciano

 

Simpliciano fu un nn maestro di santi. Uno è Ambrogio, designato vescovo di Milano mentre sta ancora preparandosi al battesimo; si incarica il prete Simpliciano di completare la sua istruzione religiosa, e Ambrogio viene battezzato a fine novembre del 374, ricevendo poi la consacrazione episcopale il 7 dicembre. L'altro santo è Agostino di Ippona, l'intellettuale africano estraneo al cristianesimo, amico dei manichei, venuti a cercare prestigio in Italia. Si è già fatto un nome in Milano come professore, quando lo raggiunge la "chiamata", la spinta a seguire Cristo.

Nelle sue Confessioni egli dirà che il Signore stesso lo ha indirizzato al prete di Milano: "Ed ecco, Tu suggeristi alla mia mente l'idea di rivolgermi a Simpliciano, che si presentava come un fedele in cui risplendeva la Tua grazia". Preparato da Simpliciano, Agostino riceve il battesimo dal vescovo Ambrogio nel 387. Questo eccezionale catechista, forse romano di origine, è cristiano fin dalla giovinezza. Dopo anni di studi classici e di viaggi viene ordinato sacerdote, e diventa famoso quando converte al cristianesimo uno degli intellettuali più illustri del tempo: Caio Mario Vittorino.

A Milano lo troviamo nel tempo in cui Ambrogio vi risiede ancora come governatore civile di quasi tutta l'alta Italia. E qui rimane per sempre, aiutando il vescovo Ambrogio con la sua preparazione teologica ed esegetica, e influendo col suo prestigio sull'ambiente culturale della città. Mantiene contatti epistolari con Agostino, poi vescovo di Ippona, che dall'Africa gli manda i suoi scritti, chiedendo giudizi e consigli. Il vescovo Ambrogio muore il 4 aprile 397, dopo aver indicato come successore proprio Simpliciano, ormai vicino agli ottant'anni. "È vecchio, ma buono", avrebbe detto Ambrogio morente, e così Simpliciano gli succede, per un episcopato di circa quattro anni, sul quale abbiamo poche notizie.

Sappiamo che era in corrispondenza col pontefice Anastasio I, con vescovi d'Africa e della Gallia; ma non ci sono scritti suoi in argomento. Milano, all'epoca, è capitale dell'Impero d'Occidente. Vi risiede spesso la famiglia imperiale, vi si svolgono feste, giochi, spettacoli di gladiatori e di belve. Tuttavia l'uomo forte dell'Impero, il vandalo romanizzato Stilicone, capo dell'esercito, vorrebbe riportare il centro del potere a Roma. Ma su questo punto il vescovo Simpliciano non è d'accordo: Milano deve restare capitale. Si mette d'impegno in questo sforzo: "Nel 400 e nel 401 continua la sua campagna contro il trasporto eventuale della capitale a Roma. Essa continua fino alla morte del presule, avvenuta nel 401".

La data esatta della sua morte ci è sconosciuta. Simpliciano viene subito venerato come santo, e il suo corpo trova sepoltura nell'atrio della basilica virginum, che sarà poi per sempre intitolata al suo nome.