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PITTORI: Juan de Arfe

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

JUAN DE ARFE

1580

Siviglia, Cattedrale di Santa Maria, Sacrestia

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Nella seconda Sala del Tesoro della Cattedrale di Siviglia si trova la Sacrestia Maggiore (1532-1543), una bellissima sala a pianta croce greca che custodisce preziosi oggetti di arte liturgica, alcuni dei quali si impongono nella storia delle cosiddette arti minori se non altro per la loro monumentalità.

E' il caso ad esempio del grande Ostensorio alto 3,25 m. di Juan de Arfe, costruito con 450 Kg di argento su commissione dei Canonici della Cattedrale. Disegnato da Canon Francisco Pacheco, zio del pittore omonimo, l'ostensorio è arrivato intatto fino ad modificazioni. Sul basamento si trovano le raffigurazioni dei quattro Dottori della Chiesa, fra cui sant'Agostino, che vi appare nelle vesti episcopali con in mano un libro e, nella mano destra ben distesa, un cuore fiammante.

Un cartiglio alla base indica con chiarezza che si tratta di sant'Agostino.

L'episodio ricorda un passo delel Confessioni.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Juan de Arfe

Juan de Arfe e Villafañe (Leon, 1535-1603) fu un famoso argentiere di origine tedesca che visse nella città di León. Appartiene ad una famiglia con una lunga tradizione nella gioielleria, anche se suo padre Antonio non ha avuto molta fortuna in quest'arte. Suo nonno Enrico di Arfe realizzò molte opere, soprattutto in Andalusia. Il nome "Arfe" deriva dalla città tedesca di Harff, luogo di origine della famiglia. Juan era particolarmente abile nel costruire ostensori processionali d'argento e statue in oro e metalli preziosi. Ha pubblicato numerosi trattati che sono stati stampati e letti per diversi secoli, che gli hanno assicurato luna certa fama oltre al suo lavoro di orafo. Opera maggiore Arfe è un libro di anatomia che tratta di sculture e misure per l'Architettura, pubblicato nel Siviglia l'anno 1585 .