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PITTORI: Maestro bergamasco

Sant'Agostino benedicente

Sant'Agostino benedicente

 

 

MAESTRO BERGAMASCO

1500-1505

Bergamo, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino benedicente

 

 

 

L'affresco si trova nella cappella dei santi Pietro e Paolo nella chiesa di sant'Agostino a Bergamo. La cappella fu fondata nel 1470 sotto il titolo di santa Caterina da due de Calcinatis, ma costoro non riuscirono a completarla per mancanza di mezzi. Nel 1496 gli eredi di Bettino de Calcinatis vi rinunciarono a favore del monastero. I frati se ne avvalsero per adempiere le volontà di Accorsino, figlio di un certo Alberto de Carraria cittadino di Bergamo.

Con testamento rogato da Lazzaro de Curtereggia l'11 dicembre del 1496, aveva lasciato al monastero 2000 lire imperiali da pagarsi dai presidenti del Cumulo o Monte di Pietà, da lui istituito. Inoltre aveva posto l'obbligo di costruirgli una cappella sotto il titolo dei santi Pietro e Paolo sul modello di quella di sant'Antonio. Voleva due sepolcri di terra, sui quali nel giorno della commemorazione dei Morti desiderava che ardessero due ceri.

In adempimento del legato di Accorsino la cappella venne completata e dipinta.

Non è noto il pittore che affrescò la cappella dipingendovi diversi santi fra cui un Agostino benedicente, santa Monica e san Romualdo.

Agostino è stato raffigurato nelle sue vesti di vescovo con in testa la mitra e nella mano sinistra il bastone pastorale. Con la mano destra, leggermente alzata, procede a benedire i fedeli levando due dita in alto. la figura ha un aspetto slanciato, quasi esile: il viso del santo esprime una personalità matura e prossima all'anzianità con una folta barba grigiastra che copre le guance di Agostino.

 

Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Esorta varie persone a benedire [il Signore] ma lui benedice uno solo, poiché dei molti egli ha fatto un solo uomo, essendo cosa buona e gioconda il convivere dei fratelli nell'unità 9. Fratelli è di numero plurale, ma nell'unità è singolare: per questo continua: Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Nessuno di voi dica: Questa benedizione non arriva fino a me. Ma chi pensi che sia colui a cui è detto: Ti benedica il Signore da Sion? Benedice l'unità. Partecipa dell'unità e la benedizione si estenderà fino a te.

AGOSTINO, Discorso 133, 3, 3