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PITTORI: Maestro sloveno

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO SLOVENO

1510-1530

Celje, Cattedrale di san Daniele

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La cappella di Maria nella cattedrale di Celje era originariamente dedicata ai Sacri Tre Re. Questa cappella era un tesoro di dipinti e statue sotto il patronato della famiglia dei Conti di Celje. Presenta una architettura in stile gotico classico di altissima qualità. Lo spazio della cappella si sviluppa longitudinalmente e quattro colonne reggono le volte a crociera con una ricca decorazione intagliata nella pietra. Sopra il grande altare si trovavano affreschi. A circa tre metri di altezza, si trova una serie di statue del XVII secolo che raffigurano gli apostoli e Maria e Maria di Cleofa. Sulle mensole sono raffigurati motivi di animali di gusto medievale, come sirene alate, pellicani con cuccioli, busto di un angelo, testa di donna, forme geometriche, una faccia, uno struzzo con un cucciolo, una donna con uno scafo di uccello, una colomba in ginocchio, un monaco in ginocchio e un angelo volante. In origine la cappella era dipinta dall'alto verso il basso. Di questo impianto iconografico è rimasto solo il soffitto con il trono della Grazia, Dio Padre sul trono con lo Spirito Santo in forma di colomba bianca, i vari simboli degli evangelisti, i Padri della Chiesa, fra cui sant'Agostino in compagnia dell'aquila di Giovanni evangelista. Il santo è raffigurato allo scrittoio mentre è intento a scrivere e a leggere. In testa porta la mitra, ma indossa un abito che assomiglia molto alla tunica dei monaci. Il volto di Agostino ha un aspetto giovanile e un'espressione raccolta e intensamente attenta alla scrittura di un testo.

Sull'altare si trova una Pietà gotica del 1415 circa, opera di maestri di Salisburgo, che è considerata un vero gioiello artistico.

 

La cattedrale di Celje è dedicata al profeta Daniele ed è la sede episcopale della omonima diocesi dal 2006. Già nel XII secolo c'era una piccola basilica in quest'area. Fu sostituita nel 1306 dall'attuale edificio, che ha svolto la funzione di chiesa dell'abbazia che durante il Medioevo si trovava ai confini della città. La chiesa fu modificata più volte fino al XVI secolo. Nel 1413 fu aggiunta la cappella gotica della Mater Dolorosa, che fu consacrata nel 1420 dal vescovo di Frisinga, Hermann von Cilli. I soffitti sono decorati con affreschi del XV secolo, ma quelli del coro sono ancora più antichi. Il frammento della figura di Cristo al centro del soffitto del coro potrebbe addirittura risalire al Trecento. Altri affreschi raffigurano i Re Magi. Nel periodo barocco fu aggiunta una cappella dedicata a San Francesco Saverio. Nel 1858 la chiesa ricevette l'attuale aspetto in un periodo di rinascita del gotico. Varie lapidi del Medioevo e del Rinascimento decorano le pareti interne ed esterne, fra cui quella del XXXIX vescovo di Frisinga, Hermann von Cilli, morto a Celje nel 1421. Il suo monumento funebre è posto ora nel presbiterio sul lato dell'evangelio.