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PITTORI: Pittore di Cerete

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PITTORE DI CERETE

1500-1550

Cerete Alto, chiesa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco che raffigura sant'Agostino è il prodotto di un anonimo frescante che opera in ambito lombardo nella prima metà del secolo XVI.

La pittura, mutila, appartiene alla decorazione pittorica della volta della chiesa di Cerete Alto. Questa chiesa è stata edificata dove sorgeva il castello medievale in sostituzione di un edificio precedente, risalente al XV secolo, che era ubicato nell'attuale Piazza Martiri della Libertà. La data di fondazione dell'edificio risale al 1711 mentre nel 1725 ne fu conclusa l'edificazione. La chiesa fu consacrata nel 1736 dal vescovo monsignor Antonio Redetti. I lavori per la sistemazione esterna vennero ultimati nel 1751. Il progetto architettonico è dello scultore Andrea Fantoni di Rovetta, che in questa occasione fu eccezionalmente anche architetto.

La chiesa conserva pregevoli opere di Pietro Vecchia, Antonio Cifrondi, Bortolo Litterini, Giambettino Cignaroli e della Bottega Fantoni. Dell'immagine del santo è rimasto solo il viso su sfondo blu intenso. Il viso di Agostino è quello di una persona matura, in testa porta la mitra, mentre attorno al capo di nota il nimbo raggiato della santità. Una folta barba grigiastra gli copre le guance e il mento. E' probabile, dai pochi lacerti rimasti, che Agostino indossasse la veste dei monaci agostiniani, riaffermando una volta di più, la volontà degli agostiniani di esprimere la loro diretta discendenza dalle comunità monacali africane agostiniane del IV-V secolo d. C.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.