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PITTORI: Maestro di Ello

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa nella chiesa di S. Giacomo a Ello, foto di Giussani Luigia

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa nell'affresco absidale di Ello

 

 

MAESTRO DI ELLO

1500-1520

Ello, oratorio cimiteriale dei santi Giacomo e Filippo

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco che raffigura l'immagine di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa si trova sulla volta del presbiterio dell'Oratorio cimiteriale dei santi Giacomo e Filippo a Ello. L'edificio, ubicato in una posizione periferica rispetto al centro storico, risulta già citato nel XIII secolo da Goffredo da Bussero nel Liber notitiae sanctorum Mediolani, inventario delle chiese della diocesi di Milano.

La chiesa dei SS. Giacomo e Filippo collocata nei pressi del cimitero di Ello, ha sempre avuto una sua propria destinazione, tanto da venire comunque distinta dalla chiesa principale del paese. Fu consacrata e elevata al rango di Parrocchia da San Carlo Borromeo durante la sua visita pastorale a Ello nel 1563.

La chiesa venne ricostruita pressoché integralmente in forme ogivali in una fase tardiva del Trecento, probabilmente come chiesa della comunità locale. La navata ha il tetto sostenuto dai consueti archi ogivali a timpano e il presbiterio, a forma quadrata, presenta una copertura a quattro vele sostenute da costoloni a sezione circolare. L'edificio è una rara testimonianza dell'architettura gotica e tardo gotica lombarda, con affreschi che riaffiorano sotto vari strati di intonaco, alcuni lacunosi e per lo più databili far il Quattro e il Cinquecento.

A questi due secoli risalgono gli importanti lavori effettuati sulla struttura della chiesa, che furono realizzati grazie ad alcuni lasciti e donazioni testamentarie delle famiglie più cospicue della comunità di Ello, tra cui il legato del padre di Bernardino e Gerolamo ‘Regibus Da Ello" del 1512 e il lascito testamentario del medesimo Gerolamo alla Cappella di S. Angelo in S. Giacomo del 1520.

Bernardino abitava nel suo castello il "castrum de Ello", ma molteplici rami di questa famiglia "ebbero parte" nella storia lombarda di questo periodo, ancora tutta da indagare. A questa famiglia appartenne Giovanni Ambrogio "Regibus da Ello" che nel 1517 venne nominato procuratore della signora Zaccarina da Sesto moglie di Giovanni Antonio Amadeo, uno tra i massimi architetti dei Cinquecento lombardo. La dotazione della cappella della Beata Vergine nella chiesa di S. Giacomo deriva da un legato testamentario del 1545 di Giacomo Missaglia dei Negroni di Ello, detto il "Belolo".

Gli affreschi più antichi risalgono al 1100 e al 1200, e quelli meglio conservati, seppur più tardini, sono nell'abside: sulle lunette delle pareti sono illustrati vari episodi della vita dei santi Giacomo e Filippo. Sulle vele si vedono le immagini cinquecentesche dei quattro Dottori della Chiesa di un apprezzabile livello tecnico. Questi affreschi decorano la volta a quattro vele, realizzata con costoloni a sezione circolare del presbiterio dove peraltro si rilevano preesistenti dipinti.

La parte superiore è suddivisa in quattro riquadri: quello frontale raffigura sant' Ambrogio, individuabile dal flagello a tre code che simboleggia la Trinità e la lotta contro l’Arianesimo, alla destra si individua san Gregorio Magno, pontefice, rappresentato con la colomba sulla spalla, a sinistra troviamo san Gerolamo intento nello scrivere, e infine opposto ad Ambrogio svetta la figura di sant'Agostino

I Dottori della Chiesa sono seduti su un cumulo di nuvole. Agostino vi compare vestito da vescovo mentre sta leggendo un libro aperto. Il viso del santo ha un aspetto giovanile con una folta barba rossastra che gli copre abbondantemente il mento. In testa porta la mitra che è cerchiata da un nimbo.