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PITTORI: Dai Libri Girolamo

Madonna con Bambino in trono tra santa Caterina d'Alessandria, san Leonardo, sant'Agostino, sant'Apollonia e angeli

Madonna con Bambino in trono tra i santi Caterina d'Alessandria,

Leonardo, Agostino, sant'Apollonia e angeli

 

 

DAI LIBRI GIROLAMO

1520

New York. Metropolitan Museum of Art

 

Madonna con Bambino in trono tra santa Caterina d'Alessandria, san Leonardo, sant'Agostino, sant'Apollonia e angeli

 

 

 

Questa pala d'altare, che raffigura la Madonna con il Bambino in braccio e Santi, fu eseguita verso il 1520 da Girolamo dai Libri, un pittore veronese attivo tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Realizzata con tempera e olio su tela, la pittura misura 399 x 207 cm ed appartiene al Fondo Fletcher dal 1920.

I santi raffigurati in ordine da sinistra a destra sono Caterina d'Alessandria, Leonardo, Agostino, e Apollonia.

Ai piedi della Vergine si trovano tre angeli musicanti. L'opera fu commissionata per la chiesa agostiniana di San Leonardo Nel Monte alle porte di Verona.

Questa committenza agostiniana è ben presente nel quadro nella figura di Agostino, che pur vestito da vescovo, indossa la tunica nera dei monaci agostiniani, che con tale simbolismo volevano rimarcare la loro diretta derivazione del santo vescovo di Ippona.

 Quest'opera di Girolamo fa ampiamente descritta dallo storico e critico d'arte cinquecentesco Giorgio Vasari. Nella sua analisi Vasari ha soprattutto ammirato il paesaggio e l'enorme albero di alloro. Mentre la Madonna col Bambino riflettono lo stile e la sensibilità di Andrea Mantegna, la collina in lontananza coronata da una fortezza e l'albero morto sono prese direttamente dalla celeberrima incisione di Dürer che raffigura sant'Eustachio. La contrapposizione di un albero morto con l'alloro completamente fiorito si riferisce simbolicamente alla morte e alla risurrezione, mentre il pavone sull'albero costituisce un tradizionale simbolo di immortalità. Artista versatile, Girolamo dai Libri è famoso anche come illustratore di miniature e libri, donde il suo nome dai Libri. La tela di Girolamo pur essendo opera datata a Cinquecento inoltrato, conserva tuttavia una struttura compositiva che riprende prototipi rinascimentali.

 

Attualmente il quadro è conservato a New York presso il Metropolitan Museum of Art. In precedenza fu notato a Londra alla R. Langton Douglas dove entrò nel 1919 per uscirne subito l'anno seguente. La serie di trasferimenti che subì l'opera sono stati ricostruiti: commissionato per la chiesa di S. Leonardo nel Monte venne asportata nel 1769 per finire a Verona nella Collezione G. B. Beadego. Sempre nella stessa città fu acquisita dalla Collezione P. de' Gianfilippi per poi passare a Bologna di proprietà G.A. Armano. Nel 1800 l'opera fu venduta nel South Lanarkshire per essere esposta nel Hamilton Palace, nella Collezione del duca di Hamilton. Nel 1919 questa Collezione venne messo all'asta a Londra da Christie's

nella vendita Hamilton del 6-7 novembre 1919, n. 19.

L'acquirente londinese fu A. J. Sulley & Co. che lo rivendette. La tela giunse infine al Metropolitan Museum of Art di New York.

 

 

Girolamo Dai Libri

Girolamo nacque a Verona nel 1474 circa da Francesco Dai Libri. Assieme al fratello Callisto si formò presso la bottega di suo padre, un celebre miniatore veronese molto apprezzato e conosciuto nei territori della Repubblica Veneta. Divenuto un valente miniatore, produsse importanti opere e tra i primi committenti troviamo i padri olivetani della chiesa di Santa Maria in Organo, che lo pagavano come "fiolo de magistro Francesco miniador". La sua prima opera pittorica è una Deposizione, eseguita su commissione della nobile famiglia veronese dei Da Lisca che la posero fino al XVIII secolo sull'altare della famiglia nella chiesa di santa Maria in Organo. La pala è stata quindi spostata nella chiesa di santo Stefano a Malcesine. Altra importante opera giovanile di Girolamo è il Presepio dei conigli che venne realizzata nel 1500 per la famiglia dei marchesi Maffei e riposta di fronte alla Deposizione in santa Maria in Organo. In questo periodo Girolamo sposò una donna, morta quasi subito, forse per la peste che colpì Verona fra il 1510 e il 1512, dopo avergli dato due figli, Chiara (1507) e Francesco (1509).

A questo periodo risalgono i santi Rocco, Sebastiano e Giobbe conservati nella chiesa di san Tomaso Cantuariense. Girolamo si risposò con una giovane donna di nome Cecilia, da cui ebbe tre figli, Zuan Paolo, Agnese, Granata. Dopo i disastri della guerra, cui seguì la pace di Cambrai, i padri di santa Maria in Organo rinnovarono la loro chiesa e commissionarono a Francesco Morone e a Girolamo Dai Libri la decorazione delle ante del nuovo organo. I due maestri, grandi amici, lavorarono in buon armonia. Alcune delle maggiori opere di Girolamo, come la pala di San Leonardo e la Madonna con il Bambino e sant'Anna, sono successive a questo periodo. Importanti testimonianze di Girolamo dai Libri nella sua veste di abile miniatore si riscontrano in tre corali custoditi all'Abbazia di San Benedetto in Polirone di San Benedetto Po, due dei quali datati 1154 e 1555. Girolamo morì nel 1555 a Verona, dove era sempre vissuto mietendo un meritato successo.