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PITTORI: Lorenzo Lotto

Madonna col bambino, Agostino e santi: particolare di sant'Agostino

Particolare di sant'Agostino

 

 

LORENZO LOTTO

1521

Bergamo, chiesa di Santo Spirito

 

 

Madonna col bambino, Agostino e santi

 

 

 

Splendida tela dipinta per la Chiesa di S. Spirito a Bergamo. Agostino è raffigurato a sinistra del trono su cui siede la Vergine. Viene dipinta nel 1521, l'anno della maturità e dei grandi capolavori, in cui rompe con ogni tradizione e dà la sua inconfondibile visione del miracolo raccontato.

In una tesa composizione formale, affiora in questa pala una grande musicalità dove traspone dei fatti naturali con un linguaggio essenzialmente narrativo. Pacata e serena è l'espressione del viso di Agostino, che esprime l'equilibrio interiore raggiunto dal santo e forse anche dall'artista.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)

 

 

Lorenzo Lotto

Nato a Venezia nel 1480, Lorenzo Lotto lavorò nelle Marche, a Roma, Bergamo e Venezia. Morì a Loreto nel 1556. Allievo di Alvise Vivarini, fu un seguace dello stile pittorico di Giovanni Bellini. Le sue opere risentono anche dell'influenza dello stile di Raffaello, Palma il Vecchio, Giorgione e Tiziano e forse anche di Dürer e altri tedeschi suoi contemporanei. Le sue opere sono contrassegnate con la lettera G fino al 1520, mentre posteriormente al 1540 Lotto si firmò con la T. Sue opere sono presenti in molte collezioni straniere e italiane: la sua produzione fu prolifica e ricchissima di temi trattati.