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PITTORI: Cesare Nebbia

Sant'Agostino e san Gerolamo

Sant'Agostino e san Gerolamo

 

 

NEBBIA CESARE

1597-1600

Roma, Basilica di San Giovanni in Laterano

 

Sant'Agostino e san Gerolamo

 

 

 

Durante il papato di Sisto V (1585-1590) Cesare Nebbia lavorò insieme a Guerra alla decorazione ad affresco delle due maggiori opere commissionate dal papa: la costruzione e decorazione della Cappella Sistina nella Basilica di Santa Maria Maggiore e i lavori di restauro della Scala Santa e della Cappella di San Lorenzo in posizione adiacente al palazzo Laterano e alla chiesa di San Giovanni in Laterano.

Fra questi lavori troviamo le pitture che raffigurano i dottori della chiesa Agostino e Girolamo. Il santo vescovo di Ippona indossa il piviale episcopale con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra. Sotto i paramenti si può agevolmente notare la presenza del saio nero dei monaci agostiniani.

La decorazione della chiesa e quella della cappella che contiene le reliquie della mangiatoia del Presepe originale di Betlemme mostrano scene della vita della Vergine. Il progetto della Scala Santa era assai complesso e riguardava varie strutture e cinque scalinate parallele che portavano ad un corridoio comune sul quale si aprivano le cappelle. La cappella centrale era la cappella papale privata di San Lorenzo nonché il Sancta Sanctorum del gotico Palazzo Laterano, e al suo interno erano conservate numerose reliquie inclusa l'icona del Santissimo Salvatore Acheiropoieton. Si dicevaa che le scalinate erano quelle del palazzo di Pilato a Gerusalemme. Per gli affreschi fu impiegato vari artisti. Di questi affreschi esistono molti schizzi preparatori di Nebbia. Cesare Nebbia contribuì anche alle pitture delle gallerie della Biblioteca Vaticana, compreso il soffitto della Galleria delle Mappe.

 

 

Cesare Nebbia

Nato a Orvieto nel 1536, Nebbia fu un allievo di Girolamo Muziano. Ancora apprendista aiutò il maestro a completare le decorazioni nella Cattedrale di Orvieto eseguite negli anni sessanta del 1500. La maggior parte delle sue opere realizzate a Orvieto sono conservate nel Museo dell'Opera del Duomo. Nebbia e Muziano in seguito parteciparono alla realizzazione di molti dei principali progetti del tardo Cinquecento a Roma. A Cesare Nebbia sono state attribuite anche le decorazioni degli affreschi di Palazzo Simonelli a Torre San Severo presso Orvieto. Nel 1576 egli dipinse una Resurrezione di Lazzaro per la Chiesa di Santa Maria dei Servi a Città della Pieve.

Sotto Clemente VIII progettò mosaici che erano rimasti incompiuti di Matteo e Marco per la Basilica di San Pietro. Dipinse anche una Crocifissione per la Cappella Borghese a Trinità dei Monti, una Resurrezione per San Giacomo degli Spagnoli e un'Incoronazione della Vergine per Santa Maria dei Monti. Con Bertoja, Federico Zuccari e altri realizzazò gli affreschi sulle pareti dell'Oratorio del Gonfalone a Roma. Tra il 1603 e il 1604 si trasferì a Milano dove lavorò per Federigo Borromeo realizzando una serie di affreschi che avevano per soggetto la vita di San Carlo Borromeo che furono destinati in parte all'Almo Collegio Borromeo a Pavia, in parte alla collegiata di Arona e in parte al Palazzo Borromeo sull'Isola Bella.