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PITTORI: Negretti Iacopo

Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria con sant'Agostino e san Girolamo

Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria con Agostino e Girolamo

 

 

NEGRETTI IACOPO

1500-1520

Budapest, Museo Cristiano

 

Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria con sant'Agostino e san Girolamo

 

 

 

Quest'opera che raffigura il Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria è stato dipinto da Iacopo Negretti meglio noto come Palma il vecchio. Ai lati della Vergine con il Bambino in braccio che si rivolge a Caterina mettendo un anello ad un suo dito, si trovano i due santi Agostino e san Girolamo.

Il dipinto è conservato a Budapest presso il Museo Cristiano (Keresztény Múzeum). Agostino è raffigurato a sinistra come vescovo, con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano sinistra. Il suo viso è ancora abbastanza giovanile e una foltissima barba gli copre il mento. Il suo sguardo è rivolto con intensità verso la scena principale dove il Bambino offre l'anello a Caterina. Uno sfondo di gusto quattrocentesco conferisce una notevole spaziosità all'evento.

 

 

Palma il Vecchio

Il suo vero nome era Jacopo Negretti o Jacopo Palma o Jacopo Nigretti. Di lui resta una sola opera firmata, una Madonna conservata a Berlino. A Serina, dove nacque, probabilmente rimase poco: preferì trasferirsi a Venezia, fulcro artistico ed economico dell'Italia settentrionale. Lo troviamo in questa città nel 1510, dove diventa amico e concorrente di Lorenzo Lotto cercando mecenati che gli possano permettere di guadagnare e produrre dipinti. Apprende lo stile artistico da Andrea Previtali, bergamasco come lui, da Giovanni Bellini e infine da Giorgione. Frequenta Tiziano e lavora assiduamente per le committenze che non mancano mai. La sua arte è incentrata su soggetti mitologici e sacri. Non disdegna tuttavia la ritrattistica. Le sue Sacre Conversazioni sono per lo più commesse da privati o enti religiosi. Nelle committenze religiose Palma dipinge in maniera più prettamente veneziana, con un tipico fondale belliniano e la preminenza marcata della sacra famiglia, mentre alla committenza privata predilige l'ascesa alla divinità, l'intimità al divino, con linearità di contorni e verismo più vicini al Lotto. L'Assunzione della Vergine che si trova all'Accademia di Venezia è un'opera mirabile per la pacatezza di tutti i personaggi e l'atmosfera è bagnata da una luce dorata ravvivata dall'intenso rosso degli abiti di alcuni personaggi.