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PITTORI: Francesco Primaticcio

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino

 

 

PRIMATICCIO FRANCESCO

1504-1570

Fontaine-Chaalis, Museo Jacquemart-André

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

L'affresco di Primaticcio, pittore bolognese cinquecentesco, si trova a Chaalis dove sorgeva una antica e famosa Abbazia cistercense a nord di Parigi. Il luogo meglio noto come Fontaine-Chaalis, si trova nei pressi di Ermenonville, ora nell'Oise. L'abbazia venne fondata nel 1136 da Luigi VI di Francia proprio sul posto che precedentemente aveva ospitato un monastero benedettino.

Tra le rovine di questi edifici medioevali sopravvive intatta una cappella con affreschi importanti dipinti da Primaticcio. L'abbazia è ora sede di un museo d'arte, il Museo Jacquemart-André. Come il museo omonimo a Parigi ospita una parte della collezione di opere d'arte di Nélie Jacquemart-André, che alla sua morte nel 1912 la consegnò all'Institut de France perché un museo dovrebbe essere creato a Chaalis, dove aveva trascorso la sua infanzia.

L'affresco raffigura sant'Agostino a mezzo busto vestito da vescovo in preghiera. In testa porta la mitra e un nimbo avvolge il suo capo. Il viso del santo esprime compunzione ed ha un aspetto di persona anziana segnata dal rigore del tempo. Sotto il piviale si nota molto bene il saio nero degli eremitani agostiniani.

Questo particolare iconografico si ritrova frequentemente, soprattutto nella committenza agostiniana e sta ad attestare il desiderio di rimarcare la stretta dipendenza dell'Ordine da Agostino come suo fondatore.

 

 

Francesco Primaticcio

Soprannominato il Bologna, perché nacque a Bologna nel 1504, Francesco Primaticcio costituisce un notevole esempio di artista pittore, architetto e decoratore cinquecentesco. Collaborò con Giulio Romano, di cui fu allievo, nella decorazione di Palazzo del Te a Mantova. Fra il 1526 e il 1530 viene notevolmente influenzato dalle opere del Parmigianino la cui raffinata eleganza è ben evidenziata nei suoi bellissimi disegni. Nel 1532 si recò al castello di Fontainebleau su invito del re Francesco I di Francia, dove collaborò con Rosso Fiorentino.

Nel 1533 dirigeva la squadra di pittori incaricata di decorare le camere reali nel castello di Fointainebleau. La sua attività per un lungo periodo si svolse proprio qui, dove con uno stuolo di collaboratori, decorò l'intero castello con affreschi, statue e stucchi. Purtroppo gran parte della sua opera venne distrutta o rovinata da posteriori restauri e interventi. Nel 1540 andò a Roma su incarico del re per ottenere calchi dalla collezione di statue del Cortile del Belvedere.

Tornato in Francia lavorò per quattro sovrani: Francesco I, Enrico II, Francesco II e Carlo IX. La sua cifra stilistica e i suoi modelli furono fondamentali per la diffusione in Francia del gusto manieristico italiano, che aprì un capitolo nuovo nell'arte francese. Tra le altre sue opere vanno ancora ricordate "Il rapimento di Elena" e "Ulisse e Penelope", riferibili al secondo (1563) dei due viaggi in Italia compiuti da Primaticcio. Il nostro operò anche come architetto e con grande competenza, tanto che nel 1559 fu nominato "sovrintendente dell'edilizia reale". Primaticcio morì a Parigi nel 1570.