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PITTORI: Rustici Giovan Francesco

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

RUSTICI GIOVAN FRANCESCO

1503

Firenze, Museo Nazionale del Bargello

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La lunetta che raffigura sant'Agostino vescovo fra due angeli appartiene ad un'opera di ben più vaste dimensioni nota con il titolo di "Noli me tangere" e che è conservata a Firenze, presso il Museo Nazionale del Bargello.

L'espressione plastica del santo è particolarmente espressiva nel voler indicare allo spettatore la scena sottostante che è la vera scena madre dell'opera. Con la mano sinistra Agostino regge ben fermo un grosso libro chiuso. Il bastone pastorale appare con eleganza poco discosto. In testa il santo porta la mitra episcopale circondata dal nimbo della santità. Due angioletti, uno a destra e uno a sinistra, completano la raffigurazione. Il viso del santo è di persona matura, con una folta barba riccioluta che gli copre le guance e il mento.

 

 

Rustici Giovan Francesco

Nato a Firenze nel 1474, scarse sono le sue notizie biografiche e praticamente tutte derivano dalla seconda edizione delle "Vite dei Pittori e Scultori" di Giorgio Vasari. Secondo quanto racconta Vasari, Rustici fu un allievo di Verrocchio e apprezzò moltissimo lo stile e l'opera di Leonardo da Vinci restandone profondamente influenzato. Allievo del Verrocchio, con il quale collaborò al monumento Forteguerri nel duomo di Pistoia (sua secondo alcuni è la figura del cardinale inginocchiato) e amico di Leonardo, il Rustici è celebrato dalle fonti come una delle maggiori personalità artistiche del primo Cinquecento fiorentino. La tomba del Cardinale Forteguerri nel Duomo di Pistoia è probabilmente un'opera dove incominciò ad esprimere la sua arte. Di lui resta tuttavia un numero eccezionalmente esiguo di opere certe e solo di scultura. Tra queste figurano il Busto del Boccaccio nella collegiata di Certaldo (1503), i rilievi in terracotta invetriata del Noli me tangere e relativa lunetta con S. Agostino, il tondo marmoreo con Madonna con Bambino e S. Giovannino, eseguito per l'Arte della Seta, opere tutte al Bargello, e ancora inserite nel solco della tradizione plastica quattrocentesca. Al momento di adesione al movimento classicista appartengono la pala d'altare con Annunciazione e la serie di tondi in terracotta con scene mitologiche della villa di Jacopo Salviati presso Firenze e il celebre gruppo bronzeo della Predica del Battista del battistero fiorentino, prestigiosa commissione portata a termine (1506-11), si ipotizza, con l'aiuto di Leonardo. Secondo la critica risulterebbe evidente l'influenza leonardesca nel modellato molle e pastoso della Predica del Battista, un gruppo bronzeo che decora l'esterno del Battistero di Firenze completato nel 1509. Nel 1528 si recò a Parigi presso Francesco I, dove rimase anche dopo la morte del re. A questo periodo, in cui risiedette nel palazzo di Fontainebleau, dove operavano anche il Rosso Fiorentino e il Primaticcio, risalgono varie sue opere conservate al Louvre. A testimonianza della indiscussa maestria tecnica del Rustici nell'arte della fusione resta anche una figura di Mercurio, eseguita per una fontana del palazzo Medici. Di ispirazione leonardesca sono alcuni piccoli, animati gruppi di cavalieri combattenti plasmati in terracotta (Parigi, Louvre, e Firenze, Palazzo Vecchio e Bargello), che documentano la predilezione per questa tecnica da parte del Rustici, cui viene infatti attribuita l'introduzione dell'uso del modello in scultura. A parte il progetto del monumento equestre di Francesco I, sospeso alla morte del sovrano (1547), nulla di certo resta del lungo periodo trascorso in Francia, dove il Rustici si era recato all'indomani della cacciata dei Medici (1528) e dove resterà fino alla morte. Tra le opere a lui attribuibili sono i rilievi di Madonna con Bambino in bronzo del Louvre (proveniente da Fontainebleau) e del San Giorgio in marmo del Museo di Budapest, il tondo con Gesù e la Samaritana, anch'essa al Louvre e la Maddalena in terracotta del Metropolitan Museum di New York. Morì a Tours nel 1554.