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PITTORI: Luca Signorelli

Agostino, Atanasio, la Madonna con il Bambino e la Trinità

Agostino, Atanasio, la Madonna con il Bambino e la Trinità

 

 

LUCA SIGNORELLI

1481 ca. - 1485

Firenze, Galleria degli Uffizi

 

 

Agostino, Atanasio, la Madonna con il Bambino e la Trinità

 

 

 

Bellissima Pala d'altare con una composizione scenica piena ma ariosa. In basso ai due lati sono seduti Atanasio a destra ed Agostino a sinistra. Entrambi hanno fra le mani un libro, che stanno leggendo e scrivendo. Agostino così come Atanasio sono vestiti da vescovo: a un piano superiore è seduta la Madonna con in braccio il Bambino e le fanno da corona due i arcangeli Michele e Gabriele. A un piano ancora più alto in un ovale di teste di angeli è distesa attorno alla Croce la Trinità che contempla la scena sottostante. Il tema della Trinità è uno fra i preferiti dai pittori iconografici agostiniani. La tela è oggi conservata agli Uffizi a Firenze. 

 

Secondo la tradizione cristiana Anna, Gioacchino e Maria abitarono a Gerusalemme nei pressi dell'attuale Porta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della piscina di Bethesda. Oggi in questa zona sorge una chiesa costruita dai crociati nel XII secolo e dedicata a sant'Anna. Maria, che imparò a camminare a sei mesi, rimase nel tempio dall'età di tre anni fino al periodo della pubertà e poi venne data in sposa a Giuseppe che fu miracolosamente designato dalla fioritura di una verga. Secondo il vangelo apocrifo di Bartolomeo una prima annunciazione fu data a Maria nel tempio stesso di Gerusalemme. Dio disse a Maria: «Gioisci, o piena di grazia e vaso di elezione ...  Ancora tre anni e ti manderò la mia parola; tu concepirai un figlio per mezzo del quale sarà salvata tutta la creazione. Tu sarai il calice del mondo. Pace a te, mia diletta ... »

La vera e propria annunciazione secondo alcuni avvenne alla fontana, altri invece dicono che avvenne a casa sua. L'annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria è collocata secondo la tradizione il 25 marzo, per rispettare il tempo di nove mesi esatti dalla nascita di Gesù fissata il 25 dicembre

Trovandosi a Betlemme, in Giudea, con suo marito Giuseppe per il censimento indetto (Lc. 2, 1-2), tramite il console Quirino, dall'imperatore Augusto, partorì in un riparo che era forse una stalla suo figlio, al quale impose il nome di Gesù come le aveva prescritto l'arcangelo Gabriele. Il vangelo racconta il canto degli angeli e la visita dei pastori (Lc. 2, 1-20), e poi dei sapienti orientali detti i Magi. Secondo Matteo, che fa risiedere la famiglia fin da principio a Betlemme (Mt. 2, 1-11), seguono la persecuzione di Erode, la fuga in Egitto, la strage degli Innocenti e il ritorno a Nazaret.

La visione di Maria è contenuta nella Divina Commedia, dove Dante riporta la straordinaria preghiera del doctor marianus Bernardo di Chiaravalle affinché Dante stesso possa ottenere la visione della Trinità divina:

« Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face di caritate, e giuso, intra ' mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate. »

(Paradiso XXXIII, 1-21)

 

 

Luca Signorelli

Raccogliendo e interpretando gli stimoli più aggiornati ed espressivi della pittura toscana, Luca Signorelli svolge un'intensissima e preziosa attività di raccordo tra centro e periferia, alternando periodi trascorsi nel vivo della produzione culturale (Firenze e Urbino alle corti di Lorenzo il Magnifico e Federico da Montefeltro) con lunghi soggiorni in centri minori. Allievo di Piero della Francesca ad Arezzo e poi seguace dei Pollaiolo a Firenze, Signorelli completa la propria cultura a Urbino. Nel 1482 è a Roma come collaboratore del Perugino per la cappella Sistina. Trasferitosi a Firenze ben presto diventerà un protagonista dell'ambiente mediceo.