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PITTORI: Vanni Francesco

La Trinità con Agostino e santi

La Trinità con Agostino e santi

 

 

VANNI FRANCESCO

1590-1595

Parigi, Museo del Louvre

 

La Trinità con Agostino e santi

 

 

 

Questo disegno, che è conservato  al Museo del Louvre a Parigi nel Fondo dei Disegni di Piccolo Formato, è attribuito a Francesco Vanni, un pittore senese di fine Cinquecento. La scena raffigura con una straordinaria composizione la visualizzazione della Santissima Trinità nella fascia superiore e nella fascia inferiore tre santi e monaci, fra cui Agostino, che assistono in contemplazione.

Agostino è il vescovo inginocchiato in basso a sinistra che rivolge il suo sguardo verso l'alto con profonda commozione. Indossa i paramenti episcopali e porta in testa la mitra: le sue mani e le sua braccia si allargano in un gesto di accoglienza fiduciosa. Gli fanno corona altri personaggi che allo stesso modo invitano lo spettatore a rivolgere lo sguardo verso la scena centrale dove Iddio Padre tiene fra le braccia Gesù Cristo crocifisso.

 

C'è un misterioso processo che avviene in Dio. Il Vangelo ci dice che Gesù di Nazareth era il Figlio di Dio. Ma che cosa significa? Che cosa vuol dire che Cristo e il Padre sono uno solo? L'interezza del messaggio cristiano sta proprio in questa unità, che si realizza sulla croce, grazie alla morte di Gesù, in quanto uomo. A questo proposito l'intelletto umano può trovare solo analogie. E il genio di Agostino ha esposto, in quindici analisi incredibilmente valide, il suo modo di approssimarsi a questo mistero dell'incarnazione di Dio e dello Spirito Santo. Di questi 15 libri possiamo qui prenderne in esame solo uno, e anch'esso solo per brevi cenni. Che cosa c'è di più misterioso dell'incarnazione di Dio?

 

D'altra parte fuori di te non esisteva nulla, da cui potessi trarre le cose, o Dio, Trinità Una e Trinità trina. Perciò creasti dal nulla il cielo e la terra ... Tu sei onnipotente e buono, per fare tutto buono, il cielo grande, come la piccola terra. C'eri tu e null'altro.

AGOSTINO, Confessioni 12, 7, 7

 

 

 

Francesco Vanni

Nato a Siena nel 1563, questo pittore ebbe come maestro il suo patrigno Salimbenie e dopo aver finito i gli studi, si trasferì a Bologna dove probabilmente lavorò assieme a Bartolomeo Passarotti. Verso la fine del Cinquecento ritornò a Siena, dove realizzò numerose opere d'arte sacra, commissionate nel rispetto dei nuovi canoni stilistici introdotti dalla Controriforma. Nel 1595 realizzò una pianta di Siena che ci fotografa bene l'urbanistica della città toscana. Con una tecnica ancora poco diffusa ai suoi tempi, egli rappresenta la città nello stile "a volo d'uccello". La pianta esprime un rilievo assonometrico quasi perfetto che rispetta il bilanciamento tra necessità prospettiche, il rapporto tra volumi e distanze. Dal 1600 al 1604 Vanni si trasferisce a Roma nella bottega di Giovanni de' Vecchi, dove esegue una pala d'altare nella Basilica di San Pietro. Muore a Siena nel 1610 e il suo corpo viene sepolto nella chiesa di san Giorgio, dove è ricordato da un monumento commemorativo in controfacciata fatto costruire dai figli nel 1634 grazie all'opera di Bernardino Capitelli.

Francesco Vanni fu soprannominato Francesco Eugenio Cavaliere Vannius. Nel suo percorso artistico Vanni evolve il suo stile da un primitivo Manierismo ad un fastoso ed elegante barocco. Subì gli influssi e il fascino dell'arte di Raffaello, di Federico Barocci e di Annibale Carracci.