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PITTORI: Giorgio Vasari

Battesimo di sant'Agostino

Battesimo di sant'Agostino

 

 

GIORGIO VASARI

1539

Monte San Savino, Battistero di San Giovanni

 

Battesimo di sant'Agostino

 

 

 

L'opera di Vasari in origine era collocata in una predella d'altare nella chiesa di sant'Agostino a Monte san Savino. Da lì è stata trasferita nel Battistero di san Giovanni sempre a Monte san Savino.

Come racconta Agostino nelle Confessioni, verso l'estate del 386 d. C. dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò ogni cosa, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti. Nella Quaresima del 386 ritornarono a Milano per una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino seguì con il figlio Adeodato e l'amico Alipio. Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14

 

La formazione artistica di Vasari fu composita, fondata sul primo manierismo, su Michelangelo, su Raffaello e sulla cultura veneta. Come pittore la sua formazione iniziò ad Arezzo nella bottega di Guglielmo di Marcillat, pittore di vetrate francese di buon talento. Come architetto Vasari fu l'artefice delle iniziative promosse da Cosimo I de' Medici, contribuendo, grazie anche alla protezione di Sforza Almeni, ai grandi cantieri di Firenze e in Toscana, tra cui spiccano la costruzione degli Uffizi e la ristrutturazione di Palazzo Vecchio. La fama maggiore del Vasari è legata al trattato delle "Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri", pubblicato nel 1550 e riedito con aggiunte nel 1568. L'opera, preceduta da un'introduzione di natura tecnica e storico-critica sulle tre arti maggiori (architettura, scultura e pittura) è una vera e propria pietra miliare della storiografia artistica, punto di partenza a tutt'oggi imprescindibile per lo studio della vita e delle opere dei più di 160 artisti descritti.

Fra le sue opere di maggior pregio su tavola va considerata la Cena di S. Gregorio del 1540 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna per il Refettorio di S. Michele in Bosco della città. Caratteristica del suo essere artista è il fare cortigiano e imprenditoriale che lo portò ad avere grandi commissioni a Firenze, Roma, Napoli, Bologna, Venezia. Fra i suoi collaboratori, fu molto attivo e di un qualche talento Cristofano Gherardi.