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PITTORI: Scultore bergamasco

Sant'Agostino e la Città di Dio

Sant'Agostino e la Città di Dio

 

 

SCULTORE BERGAMASCO

1900-1924

Almenno San Bartolomeo, chiesa di san Bartolomeo

 

Sant'Agostino e la Città di Dio

 

 

 

La raffigurazione di sant'Agostino costituisce una formella a rilievo del pulpito della chiesa parrocchiale di Almeno san Bartolomeo.

Opera di uno scultore in legno bergamasco del secolo XX, la tavola esprime due attributi di sant'Agostino e cioè il cuore fiammante che il santo regge con la mano sinistra e il libro De Civitate Dei un'opera straordinaria per concezione storico-religiosa che ha reso celeberrimo il suo autore.

Intagliata in legno di noce con le misure di cm 45x50, la tavola ci presenta un Agostino vescovo piuttosto anziano e dal viso scavato dalle lunghe dispute sostenute a difesa della ortodossia cattolica.

 

L'opera De Civitate Dei fu scritta da Agostino dopo il Sacco di Roma da parte dei visigoti guidati da Alarico I nel 410, un evento che sconvolse il mondo romano ovvero. Agostino apprese la notizia mentre faceva la spola tra Ippona e Cartagine, dove si stava svolgendo un concilio. Presto gli arrivarono alle orecchie le accuse dei pagani contro il Dio cristiano che non aveva saputo difendere l'Urbe, ed assistette all'arrivo dei profughi con i loro racconti drammatici.

L'eccezionalità dell'evento lo sollecita a riflettere sul senso della vita e della storia. E nel 412 intraprende un'opera che lo impegnerà per una dozzina di anni e che diventerà uno dei pilastri della cultura occidentale. L'opera appare come il primo tentativo di costruire una visione organica della storia dal punto di vista cristiano, principalmente per controbattere le accuse della società pagana contro i cristiani.