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PITTORI: Louis Joseph Pierre Barillet

Morte di Monica ad Ostia

Morte di Monica ad Ostia

Particolare della vetrata con Monica ed Agostino

Particolare della vetrata con Monica ed Agostino

 

 

LOUIS JOSEPH PIERRE BARILLET

1920-1925

Montligeon, chiesa di Notre Dame

 

Morte di Monica

 

 

 

Nella cappella di sant'Agostino nella Basilica di Nostra Signora di Montligeon, la vetrata narra l'episodio in cui Monica chiede al figlio di ricordarsi di lei all'altare del Signore dopo la sua morte.

Monica morì pochi giorni dopo un colloquio con il figlio, che così ci racconta gli ultimi istanti della vita della madre. Era l'autunno del 387: "... Entro cinque giorni o non molto più, si mise a letto febbricitante e nel corso della malattia un giorno cadde in deliquio e perdette la conoscenza per qualche tempo. Noi accorremmo, ma in breve riprese i sensi, ci guardò, mio fratello e me, che le stavamo accanto in piedi, e ci domandò, quasi cercando qualcosa: "Dov'ero?"; poi, vedendo il nostro afflitto stupore: "Seppellirete qui, soggiunse, vostra madre".

Io rimasi muto, frenando le lacrime; mio fratello invece pronunziò qualche parola, esprimendo l'augurio che la morte non la cogliesse in terra straniera, ma in patria, che sarebbe stata migliore fortuna. All'udirlo, col volto divenuto ansioso gli lanciò un'occhiata severa per quei suoi pensieri, poi, fissando lo sguardo su di me, esclamò: "Vedi cosa dice", e subito dopo, rivolgendosi a entrambi: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"

AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27

La scena descritta nella vetrata da Barillet mostra Monica, ormai morente sul letto, che indica ai figli e ad Agostino, in ginocchio ai suoi piedi, un altare dove si celebra l'eucarestia.

 

La Basilica di Nostra Signora di Montligeon è un edificio neogotico situato nella cittadina francese di La Chapelle-Montligeon, nel dipartimento dell'Orne. La chiesa venne eretta fra il 1894 e il 1911 dall'architetto signor Tessier.

La chiesa è dedicata alla Madonna Liberatrice delle anime del Purgatorio. Le sue vetrate sono piuttosto conosciute e costituiscono nel loro complesso uno straordinario insieme di opere che valorizzano l'arte del vetro panoramico dal 1917 a 1971 e nel contempo affrontano il soggetto dell'escatologia e della comunione dei santi.

La struttura di questo edificio neogotico è a croce latina per 74 metri di lunghezza e 32 di larghezza. Ha due grandi transetti, tre navate, sei cappelle laterali e nel deambulatorio delle cappelle che si snodano lungo l'abside. Le volte presentano delle nervature che si intersecano e sono supportati da sei pilastri e venti colonne che imitano lo stile del XIII secolo.

La statua di Nostra Signora di Montligeon, che si trova sull'altare maggiore è opera dello scultore italiano Giulio Tadolini. Posta in opera nel 1919, la statua misura 3,7 metri di altezza e pesa 13 tonnellate. L'artista ha immaginato la Vergine Maria che presenta Gesù bambino, simbolo della vita eterna. Ai suoi piedi, due personaggi femminili simili fra loro, supplicano, seduti tra le fiamme purificatrici del Purgatorio, e si scambiano uno sguardo pieno di fiducia con la Vergine Maria che tende loro la mano in segno di intercessione. Altri personaggi, con le mani sul petto, esprimono una loro forma di ringraziamento, e ricevono dalle mani del Bambino Gesù la corona degli eletti. Queste due donne sono in realtà una sola anima che vive le diverse fasi di purificazione della sua vita postuma.

Le finestre delle cappelle della navata furono realizzate dopo la prima mondiale guerra negli anni 1920-1925, dal Maestro vetraio Barillet che compose questo insieme di finestre narrando episodi della vita di santi che hanno intercesso con la loro preghiera per i morti e per la Comunione dei Santi.

Santa Monica è stata rappresentata mentre sta sul letto di morte a Ostia e raccomanda a suo figlio San Agostino: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"  (AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27)

Questa finestra, dedicata a Monica, esprime molto bene il senso del pellegrinaggio a Montligeon poiché illustra il legame tra la gente e i fedeli con il suffragio per i defunti.

 

 

Louis Joseph Pierre Barillet

Nato nel 1880 a Alençon Barillet fu un interessante artigiano francese di vetrate per chiese. Dopo aver studiato pittura alla Scuola di Belle Arti di Parigi nello studio di Jean-Léon Gérôme, Louis Barillet ha aperto nel 1919 un laboratorio di maestro vetraio a Vergennes. Lavorò con Jacques Le Chevallier e Theodore Gerard Hanssen. Negli anni 1920-1930 questo gruppo di artisti partecipò alla rinascita dell'uso del vetro colorato in Francia. Louis Barillet ha utilizzato esclusivamente vetro industriale, vetro prismatico, vetri opachi ai quali aggiunge lenti grigie, nere e specchi.

Propone l'arte in vetro colorato nello spirito di rinnovamento estetico proprio dello stile Art Deco del primo Novecento. Realizzò numerose vetrate religiose e civili. Morì nel 1948 à Clamart.