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PITTORI: Manini Vittorio

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MANINI VITTORIO

1945

Carona, chiesa dei SS. Giorgio e Andrea

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Vittorio Manini dipinse questo sant'Agostino per la chiesa di Carona nel 1945.

Eseguito con la tecnica ad affresco il dipinto è di grandi dimensioni e misura cm 3000x300. Il santo è stato raffigurato nelle sue vesti episcopali con in testa un copricapo bombato ben diverso dalla usuale mitra. il santo è seduto e regge sulle ginocchia un grande libro aperto dalla copertina rossa. Con la mano destra allargata sembra che voglia spiegare il contenuto della pagina che sta leggendo. Il viso di Agostino è quello di una persona anziana, con una folta barba bianca che gli copre le gote. Un angioletto sulla destra regge una croce e guarda amorevolmente il santo.

 

 

Manini Vittorio

Vittorio Manini nasce nel 1888 a S. Omobono, un piccolo paese della bergamasca. Sua madre, rimasta vedova con molti figli nel 1902, credette nelle sue qualità artistiche. Vittorio infatti, sin da bambino, aveva mostrato un dono naturale per il disegno. Con molti sacrifici, lo incoraggiò a coltivare la sua passione e lo iscrisse ai corsi di pittura presso l'Accademia Carrara di Bergamo. Direttore dell'Accademia era a quei tempi Ponziano Loverini (1845-1929) che tenne la carica dal 1899 al 1926. Loverini fu senza dubbio per lui un maestro di arte e di vita e Manini a sua volta fu tra coloro che erano più affezionati del Professore. Durante il periodo accademico (1902-1910) ricevette diversi premi per il merito - a quel tempo erano chiamati "menzioni d'onore" - per il corso di prospettiva del 1904, per il corso di anatomia e quello di gesso. Altre menzioni gli vennero assegnate nel 1906 per il corso di statue e di nudo, nel 1907 per il corso di colorazione, e molte medaglie di bronzo fino al 1910, quando concluse i corsi. In questo periodo Manini si presenta come un giovane artisticamente molto promettente. Tenace, intelligente, riflessivo, dotato di un istinto pittorico preciso, sembrava che non avrebbe incontrare più ostacoli lungo il corso e che sarebbe diventato, molto presto, uno dei pittori più celebri. Tuttavia, non appena ha lasciato la scuola, Manini nutre dubbi sulla sua vena artistica: le sue opere non lo soddisfacevano più. Si sentiva irresistibilmente attratto dalla nuove tendenze estetiche che si stavano affermando con Segantini e Previati. il suo stile di pittura, il modo di mettere i colori e le pennellate sulla tela, permettono di distinguerlo dai suoi contemporanei. Muore nel 1874.