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PITTORI: Maestro di Noyal

Sant'Agostino e santa Monica

Sant'Agostino e santa Monica

 

 

MAESTRO DI NOYAL

1912

Noyal-sur-Vilaine, chiesa di san Pietro

 

Sant'Agostino e santa Monica

 

 

 

La vetrata che raffigura sant'Agostino e sua madre Monica si trova nella chiesa di san Pietro a Noyal-sur-Vilaine. L'opera è stata dedicata alla memoria dell'abate Noury, come recita la scritta in pedice alla vetrata: A LA MEMOIRE DE M. L'ABBE NOURY ENFANT DE LA PAROISSE 1912.

Monica nel cartiglio regge la scritta: ORAVI EXAUDISTI ME DOMINE DEO GRATIA. La citazione fa riferimento al desiderio della sua vita di vedere il figlio finalmente fatto cristiano.

In alto i due angeli che volteggiano a corna di Iddio Padre portano ciascuno una scritta dove si legge, a sinistra, st. Augustin e a destra st.e Monique.

Sant'Agostino è stato raffigurato come tradizionalmente ci ha tramandato la sua iconografia e cioè come vescovo e Dottore della Chiesa. Indossa il piviale episcopale con in testa la mitra: con la mano sinistra regge il bastone pastorale e trattiene un libro chiuso. Con la mano destra regge un cuore fiammante, altro tipico simbolo iconografico che lo accompagna dal Cinquecento in poi per svariati secoli.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6

 

La chiesa dedicata a san Pietro è citata già nel XIII secolo, ma della sua costruzione di origine romanica non è rimasto praticamente nulla. L'attuale chiesa è stata consacrata nel 1894 su progetto di Arthur Regnault. Fu il canonico Alexis Geffrault che volle realizzare questo edificio in stile gotico. La navata centrale si estende sino a una cupola coronata da un picco a croce a 48 metri. All'interno della chiesa vanno soprattutto ammirate le piastrelle e le vetrate incluse nell'inventario dei monumenti storici di Francia. Le Vetrate dipinte presentano numerosi soggetti fra cui si riconoscono le scene del battesimo di Clodoveo e vari santi: Isidoro, Jean-Baptiste de la Salle, Agostino e Monica e altri. Della vecchia chiesa rimane l'altare maggiore (1871) dello scultore Bellanger Rennes, una campana del 1500 e il fonte battesimale in granito che risale al Cinquecento.