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PITTORI: Maestro di Phoenix

Sant'Agostino cardioforo

Sant'Agostino cardioforo

 

 

MAESTRO DI PHOENIX

1972

Phoenix, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino cardioforo

 

 

 

La vetrata raffigura una immagine di Agostino vescovo e cardioforo, che ha avuto una notevole fortuna nella sua iconografia. L'opera si trova nella chiesa dedicata a sant'Agostino a Phoenix.

La Comunità di S. Agostino è stata fondata a Phoenix nel 1970, quando il quartiere di Maryvale stava vita a una rapida crescita espansiva. La prima messa è stata celebrata provvisoriamente a Madonna Hall, Bourgade High School, il 12 luglio 1970. La chiesa di sant'Agostino è stata finalmente completata nel mese di settembre del 1972.

Agostino indossa i paramenti vescovili con i relativi attributi: in testa porta una graziosa ed elegante mitra circondata da un nimbo rossastro con tante luci che fanno da corona. Nella mano destra regge il bastone pastorale, mentre con la sinistra, ingentilita da guanti bianchi, regge un rosso cuore fiammante. Il piviale è color azzurro intenso. il viso di Agostino esprime una grave maturità e con gli occhi sembra voler interloquire con l'osservatore. Lo sguardo profondo sollecita l'osservatore a posare la sua attenzione sul santo, che sembra volerlo interrogare sul senso e sul significato di ciò che sta per compiere.

Agostino ha un viso di uomo maturo ma non ancora anziano, con una folta barba e baffi che gli coprono il viso fino al mento.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3