Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Maestro Bom Jesus

PITTORI: Maestro Bom Jesus

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO BOM JESUS

1800-1810

Braga, chiesa di Bom Jesus do Monte

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua si trova in una nicchia del transetto del Santuario di Bom Jesus do Monte a Braga e raffigura sant'Agostino Dottore della Chiesa. Nelle altre tre nicchie del transetto si possono osservare le statue degli altri tre Dottori della Chiesa, Gerolamo, Ambrogio e papa Gregorio Magno.

Il santuario di Bom Jesus do Monte sorge alla sommità di una monumentale scalinata barocca, scolpita nell'austero granito grigio evidenziato dal biancore luminoso dei muri a calce. La struttura è una delle più efficaci e importanti espressioni del barocco del nord del Portogallo. L'austero santuario a cui conduce la scalinata venne costruito da Luis Carlos Ferreira Amarante tra il 1784 e il 1811 in stile neoclassico. Fu il vescovo principe D. Gaspar de Braganza (1758-1789) e chiederne la costruzione nella località di Bom Jesus. Il santuario venne consacrato tuttavia solo nell'agosto del 1857. La facciata dell'edificio presentai linee sobrie, una architettura originale, superfici lisce dove il classicismo di aste e cornici si estendono ai corpi laterali. Il portico neoclassico si presenta con quattro colonne doriche che sostengono un balcone, su cui spiccano le statue dei quattro evangelisti con i loro simboli. Sotto le finestre che fiancheggiano la porta d'ingresso, ci sono due lapidi che ricordano le indulgenze concesse ai pellegrini di Bom Jesus da papi Pio VI e Pio IX.

L'interno del tempio è servito da due porte laterali, sormontati da timpani semicircolari che ricordano l'inizio e il completamento della costruzione del tempio. L'altare maggiore è costituito da una sola pietra di granito.

La statua che rappresenta Agostino ci presenta il santo in una immagine iconografica rituale, dove lo vediamo vestito da vescovo mentre impugna vigorosamente una penna alzandola verso l'alto in segno di voler scrivere. Nella mano sinistra impugna un grande libro chiuso, mentre altri libri sono accatastati a terra e su cui poggia il piede sinistro di Agostino.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6