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PITTORI: Busuttil Antonio

Nostra Signora della Cintura, Sant'Agostino, San Tommaso di Villanova e San Nicola di Tolentino

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BUSUTTIL ANTONIO

1860

Rabat di Gozo, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Quattro grandi statue in pietra dominano l'ingresso alla chiesa di sant'Agostino a Victoria nell'isola di Gozo. Esse rappresentano Nostra Signora della Cintura, Sant'Agostino, San Tommaso di Villanova e San Nicola di Tolentino. Le statue furono scolpite da Antonio Busuttil ed erette di fronte alla chiesa nel 1860.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

Prima di stabilirsi ad ir-Rabat, gli Agostiniani di Gozo possedevano una piccola chiesa vicino a Ix-Xagħra. Essa era dedicata alla Il-Madonna tas-Seba' Ferhat (letteralmente, Nostra Signora delle Sette Gioie). Nel monastero di Ir-Rabat (ovvero Victoria) si può anche ammirare un dipinto che raffigura sant'Agostino che prega Nostra Signora circondata da sette angeli, che simbolizzano le sette gioie. Si ritiene che possa risalire all'anno 802: probabilmente portato a Ir-Rabat dalla cappella di Ix-Xagħra.

Non si sa molto sulle origini del monastero di Ir-Rabat, tuttavia viene menzionato nei registri dell'Ordine nel 1453. Nel 1652 Papa Innocenzo X ne decretò la chiusura assieme ad altri monasteri, ma venne riaperto appena 4 mesi dopo grazie all'intervento del Grande Maestro dell'Ordine di San Giovanni, Giovanni Paolo Lascaris Castellar.

La struttura del monastero è stata ingrandita due volte nel Seicento: tra il 1662-1666 e poi a partire dal 1690. Inizialmente gli Agostiniani avevano deciso di ricostruire il monastero per gradi, ma il terremoto del 1693 cambiò i programmi e impose l'urgenza dei lavori. Avviate su un progetto di Ferdinando Valletta, le ristrutturazioni vennero completate nel 1717.