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PITTORI: Cavalleri Giovanni

Sant'Agostino combatte le eresie

Sant'Agostino combatte le eresie

 

 

CAVALLERI GIOVANNI

1900-1910

Sedrina, chiesa di san Giacomo

 

Sant'Agostino combatte le eresie

 

 

 

Giovanni Cavalleri dipinse questo affresco che raffigura Sant'Agostino agli inizi del XX secolo per la chiesa di san Giacomo a Sedrina nel bergamasco. Dipinto con la tecnica della tempera su muro il dipinto misura cm 100x200 e si presenta ancora in uno stato di conservazione buono. La chiesa parrocchiale di San Giacomo fu costruita nel XV secolo dall’architetto brembano Mauro Codussi. Questa presenta la facciata esterna in stile rinascimentale, ma ciò che la caratterizza fortemente è la presenza di una bellissima pala d’altare opera del pittore Lorenzo Lotto, raffigurante una Madonna con Santi. Nell'affresco di Cavalleri scopriamo la rappresentazione di Agostino "Doctor" come martello degli eretici, in riferimento alla sua vasta opera letteraria dove ha contrastato con efficacia le molteplici eresie che sconvolsero la Chiesa fra il IV e il V secolo d. C.

Il santo è stato raffigurato in piedi, vestito da vescovo, con una leggera torsione del corpo che gli assicura una buona dinamicità nel movimento. Con la mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la destra abbozza una benedizione. In testa il santo porta la mitra circondata dal nimbo dei santi. Il suo viso è solcato dalle rughe del tempo e una folta barba grigiastra gli copre le gote e il petto. Un lungo cartiglio ricorda la sua attività a difesa dalle eresie: DEBELLATO HERESUM FIDEI DEFENSOR.

 

 

Giovanni Cavalleri

Cavalleri nacque a Sabbio il 12 aprile del 1858 da Faustino e da Giovanna Bona. Nel 1871 s'iscrive all'Accademia Carrara e vi rimane fino al 1880. In questo periodo compie due viaggi di studio a Roma in compagnia dell'amico Rinaldo Agazzi.

Allievo dello Scuri, ha con questo maestro una burrascosa convivenza fatta di giudizi critici e risposte sprezzanti per una pittura, quella del Cavalleri, troppo verista anche se talentuosa. Nel 1885 è coinvolto, con altri artisti, nel processo per il danneggiamento di certi cartoni dello Scuri. Tra il 1888 e il 1890 inizia la sua attività di freschista che lo porterà a dipingere in molte chiese tra cui Sovere, Seriate, Pianca (frazione di San Giovanni Bianco), Parre, Olda in val Taleggio, Cassiglio, Sedrina, Mapello, San Pellegrino, Osio Sopra, e altre. Cavalleri svolge il suo lavoro più importante a Bracca e Ponte Nossa dove l'artista raggiunge il massimo della sua espressione artistica e dove traspare l'influenza dei pittori del cinquecento e del settecento. In effetti Cavalleri è più noto come grande pittore di affreschi, ma non disdegnò la ritrattistica con pregevoli risultati, dipingendo amici, parenti ed estimatori. Il suo ritratto maturo è quello di un vecchio gentiluomo amabile con capelli a spazzola, fronte larga e superbi baffi, colletto inamidato e cravatta bianca, il tutto con un cappello color tortora. Giovanni Cavalleri muore a Bergamo nel 1934.