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PITTORI: Maestro messicano

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO MESSICANO

1800-1820

San Andres Cholula, Proprietà privata, Barrio di Santa Maria Cuaco

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'immagine raffigura una goffa e popolaresca di sant'Agostino di ignota origine, conservata in una collezione privata a San Andres Cholula in Messico.

Il santo porta uno strano cappello in testa ed è rivestito da un largo mantello nero.

Il viso ha un'espressione gioviale, piuttosto diversa dalle abituali forme in cui il santo viene presentato nella iconografia classica più dotta.

Non manca una folta barba riccioluta nera che gli copre le gote e scende fino sul petto.

La statuetta proviene probabilmente da una chiesa locale.

Sempre nella stessa cità è conservato un quadro che raffigura un maestoso sant'Agostino vestito da vescovo, ma con la tunica nera dei monaci agostiniani ben in vista: l'opera si nella cittadina messicana di San Andres Cholula. Il santo in questo caso regge con la mano destra il bastone pastorale, mentre con la sinistra regge un grande libro aperto. Sul petto scende una collana cui è appesa una croce. In testa porta la mitra, mentre una folta barba nera gli copre un volto. Il quadro tuttavia ha una origine culturalmente di livello superiore.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6