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PITTORI: Pietro Gagliardi

La Vergine con Agostino offre a Nicola ammalato i pani benedetti

La Vergine con Agostino offre a Nicola ammalato i pani benedetti

 

 

PIETRO GAGLIARDI

1861-1868

Roma, chiesa di S. Agostino in Campo Marzio

 

La Vergine con Agostino offre a Nicola ammalato i pani benedetti

 

 

 

Il dipinto di Gagliardi, che si trova nella lunetta della parete destra della Cappella di san Nicola, fa parte di una serie di pitture che descrivono vari episodi della vita di san Nicola. Sulla medesima parete sono raffigurati più in basso il Miracolo di Cordova del 1602 e, sulla parete di fronte, la Messa di san Nicola in suffragio della anime del Purgatorio. Tutte e tre le pitture sono state realizzate da Pietro Gagliardi assieme all'affresco murale sopra l'altare. Questi lavori vennero eseguiti nel corso dei rifacimenti della cappella condotti probabilmente fra il 1861 e il 1868.

La lunetta pendant sulla parete di fronte, con il transito del santo, venne realizzata più di due secoli prima da Giovan Battista Ricci, chiamato e decorare a nuovo la cappella poco prima del 1615. Nel riquadro rettangolare la scena, sospesa a metà fra terra e cielo, ci presenta san Nicola ammalato disteso su un letto con accanto la Madonna che gli porge un panino miracoloso per la sua guarigione. L'apparizione della Vergine coronata da 12 stelle, con il mantello sorretto da un corteo di quattro angioletti, si pone sulla scena con molta dolcezza. Alcuni cherubini volteggiano sulla sfondo rischiarato da atmosfere azzurrine che poco per volta si trasformano in una dorata luminosità.

Sulle nubi ai due lati dei due personaggi principali, più in alto del frate tolentinate, un angelo in piedi a mani giunte e, a destra, più in basso della Vergine, sant'Agostino in piviale giallo dorato, con le braccia aperte in segno di preghiera intercedono presso la Vergine per la salute di Nicola.

La scena ha un carattere tipicamente devozionale ed è caratterizzata da un impasto pittorico che preferisce  colori tenui dalle tonalità pastello e da una pennellata larga e precisa dove si può riconoscere la formazione artistica ricevuta dal maestro Tommaso Minardi. Il dipinto si discosta dal vivace cromatismo degli altri due affreschi e sembra più prossimo stilisticamente la san Nicola dipinto sopra l'altare, sia nella resa luminosa che cromatica.

Le pieghe morbide e luminose sui panneggi colorati delle vesti e sul letto sono trattate con pennellate di bianco che creano dei riflessi cangianti.

 

La famiglia di pittori dei Gagliardi

I Gagliardi pittori ricorrono frequentemente nelle pubblicazioni specializzate sulle chiese di Roma, città in cui un tempo i componenti di questa famiglia di artisti firmarono molte opere. Il primo che si incontra e che fu forse un lontano antenato di questa schiera di artisti romani, è un certo Bernardino Gagliardi nato nel 1609 a Città di Castello e morto a Perugia nel 1660. Nella chiesa di S. Marcello al Corso a Roma ci sono ancora due suoi affreschi dipinti nelle pareti laterali della cappella di S. Filippo e raffiguranti "Il Miracolo del Pane" e i "Funerali di S. Filippo Benizi". Il nome del pittore di questa "dinastia" di maggiore notorietà fu senza dubbio quello di Piero Gagliardi. Altri Gagliardi, pittori, negli anni a cavallo tra la prima e la seconda metà dell'Ottocento, dipinsero per varie chiese romana. Si tratta di Francesco e Giovanni nipoti di Pietro, che in quei tempi eseguirono molti quadri per le chiese. Di Francesco Gagliardi si hanno pochissime notizie: la sua firma insieme a quella del fratello Giovanni compare in una ricevuta di saldo rilasciata alla Signora Eulalia Moroni committente di quattro tempere eseguite per la chiesa di S. Lucia di Corneto Tarquinia, nel 1880. Mentre per l'altro fratello, Giovanni, si sa da un libro dei conti del Nobile Collegio Nazareno di Roma, che dipinse nella sua cappella alcune tempere di soggetto sacro e di squisita fattura. Pietro Gagliardi, nato a Roma nel 1809, si formò all'Accademia S. Luca, alla scuola neoclassica di Tommaso Minardi; fra le sue maggiori opere di soggetto religioso, sono da ricordare, tra le altre, una "Crocifissione" in S. Gerolamo degli Schiavoni in Roma, e molte ville e palazzi della nobiltà romana, che decorò con soggetti mitologici e storici. Una delle sue più pregevoli opere fu il dipinto a tempera del sipario del Teatro di Viterbo. Molti suoi dipinti, tra cui "I Funerali di Giulio Cesare", sono conservati nella Galleria d'Arte Moderna di Roma.