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PITTORI: Maestro di Guayaquil

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa a Guayail

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI GUAYAQUIL

1880

Guayaquil, chiesa di sant'Agostino

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua del santo campeggia sul piano più alto del timpano della facciata della chiesa. Il santo è stato raffigurato con un aspetto ancora giovanile. I monaci agostiniani committenti hanno voluto che indossasse il nero abito caro all'Ordine agostiniano, per rimarcare solennemente la loro discendenza proprio dal santo vescovo di Ippona che formò comunità in Africa e che dettò la Regola che i monaci agostiniani seguono ancora oggi. Agostino si erge alto in cielo levando verso l'alto una penna nell'atto di scrivere o di polemizzare circa le errate interpretazioni dei racconti biblici.

L'imperiosa figura del santo dominala facciata all'entrata della chiesa e ricorda la sua origine storica.

La chiesa dedicata a sant'Agostino fu costruita a Guayaquil nel 1573  da religiosi dall'ordine agostiniano. Nel 1868 un terremoto ha arrecato gravi danni al tempio che ha subito danni alla sua struttura architettonica. Più tardi nel 1880 l'intera chiesa venne ricostruita nelle forme classiche attuali.

L'edificio presenta una torre di 37 metri di altezza cui si aggiungono 3 metri per la statua di S. Agostino, la cui firma e la cui presenza esalta la presenza e lo stile di tempio. La parte più interessante della chiesa è costituita dal coro e dal nartece. Al suo interno sono conservati dei dipinti di Miguel de Santiago di grandi dimensioni che trattano della storia della chiesa di sant'Agostino.

 

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6