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PITTORI: Franz Mayer

Santa Monica, vetrata nella chiesa di sant'Agostino a Dublino

Santa Monica

 

 

FRANZ MAYER

1890-1899

Dublino, chiesa di sant'Agostino

 

Santa Monica

 

 

 

L'immagine di santa Monica raffigurata in questa vetrata è un lavoro della fabbrica Mayers di Monaco di Baviera e appartiene a un complesso molto più ampio di santi che si trova sulla facciata interna della chiesa di sant'Agostino a Dublino. In questa eccezionale vetrata per dimensioni e composizione si possono distinguere due file di santi legati alla devozione agostiniana e irlandese in generale.

Nella fascia superiore sono raffigurati i santi di devozione agostiniana e cioè Caterina, Guglielmo, Chiara da Montefalco, Agostino e Giovanni Battista i titolari della chiesa, Monica, Tommaso da Villanova e Rita da Cascia. Nella fascia inferiore troviamo invece i santi Gelasio papa, Limbonia, Lucia, Nicola da Tolentino, Giuliana, Patrizio, Brigida e Giovanni Apostolo. Nell'arco superiore l'artista ha raffigurato un grande svolazzare di angeli alati. Queste grandi vetrate, così come i dipinti o gli affreschi sui muri, sono sempre stati i modi in cui la Chiesa comunicava alle persone la conoscenza dei fati biblici, tant'è che queste raffigurazioni erano chiamate la "Bibbia dei poveri". Le persone che non sapevano leggere vedendo queste immagini percepivano il senso della storia narrata ed erano messi nelle condizioni di conoscere tutta la storia cristiana.

S. MONICA, come recita la didascalia ai piedi della santa, è stata raffigurata con un crocifisso in mano, luogo delle sue continue preghiere per impetrare la conversione del figlio Agostino.

Lo sguardo della santa è fisso sulla croce, quasi stesse parlando con il legno stesso. Indossa abiti non propriamente monacali. La sua figura è stata rappresentata in diverse occasioni all'interno della chiesa.

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.

 

Franz Mayer

Le vetrate dell'abside sono di Franz Mayer and Co. di Monaco, una famosa impresa tedesca, con sede a Monaco di Baviera, attiva nel campo delle arti decorative per ben centocinquant'anni. L'azienda è stata molto popolare alla fine dell'Ottocento come principale fornitrice di vetrate artistiche alle grandi chiese cattoliche in tutto il mondo, avendo anche il benestare della Santa Sede. In Irlanda, in particolare, ha curato l'allestimento di ben nove chiese cattedrali (Derry, Carlow, Kilmore, etc.) e di almeno una cinquantina di chiese minori.

L'azienda ha installato vetrate in più di 100 cattedrali, tra cui San Pietro a Roma. Coloro che hanno familiarità con la simbologia cristiana possono riconoscere nelle vetrate Mayers la presenza di una ricca gamma di simboli religiosi. Sovente i santi sono indicati con i loro simboli personali. L'iconografia complessa e romantica utilizzato da Mayer aveva lo scopo di migliorare l'esperienza spirituale dello spettatore. Oggi, Mayer produce ancora vetrate e ha sede a Monaco di Baviera.