Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Josef Anton Müller

PITTORI: Josef Anton Müller

Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

JOSEF ANTON MULLER

1881

Oettingen, chiesa di san Sebastiano

 

Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Nella cripta della chiesa di san Sebastiano a Oettingen in Baviera si trova questa vetrata, che risale al periodo finale dell'Ottocento, il cui soggetto è costituito dalla figura di sant'Agostino. La vetrata in origine si trovava nella navata.

Agostino è raffigurato a mezzo busto nelle sue vesti episcopali. In testa porta una elegante e preziosa mitra avvolta da un nimbo su cui si trova la scritta SANCTUS AUGUSTINUS. Il volto del santo ha un aspetto vegliardo, con i lineamenti del viso scavati dalle rughe del tempo. Lo sguardo una forte intensità grazie alla profondità degli occhi. Le sue mani indossano dei guanti con il simbolo della croce ricamato sul dorso e sostengono un libro chiuso e il bastone pastorale. Con la mano destra invece regge un cuore fiammante.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

Un'ampia struttura floreale completa la vetrata avvolgendo la figura del santo, quasi fosse una vera e propria cornice.

 

La chiesa parrocchiale di san Sebastiano trae le sue origini da un miracolo, il cosiddetto "miracolo del sangue", che si tramanda sia avvenuto nel giorno della festività di Sebastiano il 20 gennaio 1467. Il conte Ulrich fece costruire per questo motivo una cappella, che fu presto ampliata in una chiesa, per l'afflusso di un notevole pellegrinaggio. San Sebastiano è considerato un santo patrono contro la peste e dopo un voto, dall'anno 1647, in una grande processione ogni 20 anni viene portata una candela della peste a Oettingen. Dopo la divisione confessionale della città nel 1563, la chiesa divenne una chiesa parrocchiale cattolica. A metà del XIX secolo la navata fu demolita a causa del suo stato in rovina e venne ricostruita. L'interno neogotico è stato rimosso durante il restauro del 1959-1963. Le figure di Anna Selbdritt e della Sacra Famiglia provengono dalla cappella di Sant'Anna. Interessante è il Pestbild gotico databile al 1470-1480 e, nella cripta, le candele della peste di Wemdinger.